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Incontro “soddisfacente” al Viminale tra i sindaci e Minniti

«Possibilità per i prefetti di espellere i cittadini extracomunitari che abbiano commesso delle violazioni in materia di pubblica sicurezza»

Più poteri ai sindaci in materia di sicurezza pubblica

Roma, 8 Ottobre 2007 – Si è tenuto oggi l’incontro tra i sindaci delle grandi città italiane ed il viceministro dell’Interno Marco Minniti, in cui sono stati illustrati i provvedimenti che saranno introdotti dal nuovo pacchetto sicurezza che sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri il prossimo 12 ottobre.

L’incontro al Viminale è stato definito complessivamente “soddisfacente” e modifica l’articolo 54 del testo unico degli enti locali, attribuendo maggiori poteri ad i sindaci.

Il presidente dell’Anci e sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ha spiegato che una norma “modificherà il decreto legislativo 30 del febbraio scorso che recepiva la direttiva comunitaria” introducendo la possibilità per i prefetti di espellere i cittadini extracomunitari che abbiano commesso delle violazioni in materia di pubblica sicurezza: “E’ un terreno molto delicato – ha spiegato Domenici- che allarga la possibilità di intervento dei prefetti su un terreno più ampio: non si tratta solamente di pericolo per la sicurezza dello Stato, ma si tratta più in generale di sicurezza pubblica”. “Su questo però in sede tecnica si sta continuando a lavorare”, ha concluso il sindaco di Firenze.

Il primo cittadino di Bologna, Sergio Cofferati, ha illustrato anche una “norma scritta che toglie la possibilità della sospensione della pena mentre è in corso il dibattimento”. Secondo Cofferati questo provvedimento mette “tutti in una condizione di maggior serenità e tranquillità” perché salvaguarda “la certezza che le persone devono avere quando gli viene contestato un reato”: “Le norme che sono state indicate – ha spiegato Cofferati – penso che finalmente arrivino a realizzare quello che era non solo un obiettivo dei sindaci, ma una opinione diffusa tra tutti i cittadini che non vogliono più vedere persone incriminate alle quali è stato contestato un reato rimesse in libertà in un breve volgere di tempo e dunque in condizione di poter nuovamente commettere reati che a volte sono particolarmente pesanti”.