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“Prima i terremotati”: 8×1000 dimezzato per l’assistenza ai rifugiati

Il Consiglio dei Ministri ha ridotto del 50 per cento la quota relativa alle categorie ‘fame nel mondo’ e ‘assistenza ai rifugiati’

Foto di Vanna D'Ambrosio

La frase preferita di Matteo Salvini: “Dopo anni ci sono ancora terremotati senza casa: io mi voglio occupare prima di loro!”. Il ministro è infatti conosciuto per postare sulla sua pagina Facebook accuse a coloro che lasciano gli italiani al freddo e che vogliono accogliere gli immigrati. Ha persino usato l’hashtag #primagliitaliani nella clip del suo intervento a Quarta Repubblica, il talk show di Rete 4 condotto da Nicola Porro.

Ma Salvini non è l’unico: la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, qualche giorno fa aveva attaccato il governo proprio per la sua apertura all’accoglienza dei migranti della Sea Watch: “Presidente Conte, non è che sull’aereo col quale vuoi andare a prendere i migranti a Malta c’è posto pure per i terremotati di Accumoli e Amatrice sommersi da una montagna di neve?“. Quando le catastrofi naturali diventano un’occasione per dare addosso agli immigrati, la Lega e Fratelli d’Italia sono sempre in prima linea. Basta aprire Facebook per qualche minuto ed ecco tutti che si scagliano contro i migranti che “stanno negli hotel a cinque stelle” che dovrebbero essere dati ai cittadini di Amatrice, rimasti senza casa. Dietro queste numerose lamentele e accuse, a fine novembre c’è stato un cambiamento che non ha fatto sufficientemente scalpore. La distribuzione dell’8×1000 ha infatti subito delle modifiche senza quasi che nessuno se ne accorgesse.

L’8×1000 in breve

L’otto per mille è la quota di imposta sui redditi soggetti IRPEF che lo stato italiano distribuisce, a seconda delle scelte effettuate dai cittadini nelle dichiarazioni dei redditi, fra se stesso e le confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa. L’otto per mille è stato introdotto durante il governo Craxi nel 1985, in attuazione dell’Accordo di Villa Madama tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede. Nel corso del tempo, il flusso di denaro dell’otto per mille si è rivelato talmente significativo da rafforzare economicamente la Chiesa italiana. Anche se i cittadini non ‘decidono’ la destinazione dell’otto per mille, esso viene comunque ripartito. Ci sono quattro categorie previste dalla legge in cui i fondi possono essere utilizzati:‘Beni culturali’, ‘Calamità naturali’, ‘Assistenza ai rifugiati’ e ‘Fame nel mondo’.
 
Riduzione dei fondi all’assistenza ai rifugiati 1

C’è un comunicato stampa del governo, passato quasi inosservato, in cui il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la riduzione del 50 per cento della quota relativa alle categorie ‘fame nel mondo’ e ‘assistenza ai rifugiati’ a cui arriveranno solo 3.000.000 ciascuna. Sempre nello stesso comunicato stampa, si spiega come i fondi saranno spostati in favore delle spese relative alle calamità naturali per un totale complessivo di euro 12.028.381. La deroga è possibile dal punto di vista giuridico quando esistono “particolari caratteri di eccezionalità, necessità e urgenza“. In altre parole, basta una qualunque calamità naturale a giustificare il taglio. E difficile non intravedere una volontà politica dietro la distribuzione dell’8×1000.
 
Che cosa cambia?

Con i fondi residui verranno quindi finanziati 17 progetti (alcuni parzialmente) proposti dalle ONG per la categoria “Fame nel mondo” sui 76 ammessi alla valutazione e nessun progetto per la categoria “Assistenza ai rifugiati”. In quest’ultima categoria, come si nota dal documento sottostante, l’unico progetto finanziato è quello dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) che si è posizionato al primo posto in graduatoria e che ha assorbito tutti i fondi. Un’ottima strategia per escludere tutti i progetti presentati dalle ONG per assistere i rifugiati. Complimenti.
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Per l’elenco dei progetti nella categoria ‘Assistenza ai rifugiati’

Per l’elenco dei progetti nella categoria ‘Fame nel mondo’
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Rassegna stampa:
Otto per mille “punitivo” per le ONG
Tornano i tagli all’8×1000, il PM Conte dimezza i fondi su fame nel mondo e rifugiati
Lo Stato dimentica il «suo» 8 per mille

  1. Fonte: Espresso http://espresso.repubblica.it/affari/2014/03/13/news/otto-per-mille-allo-stato-nuovo-scippo-a-cultura-e-rifugiati-vanno-le-briciole-1.157199

Silvia Peirolo

Dottoranda presso l'Università di Trento (IT), mi sono laureata in Studi Internazionali all'Università di Wageningen (NL), all'Università di Torino (IT) e a Sciences Po Bordeaux (FR). Nata e cresciuta a Torino, ho vissuto in vari paesi per studi e lavoro. Di tutti i paesi, sono rimasta appassionata alla Sierra Leone, dove ho vissuto per sei mesi. Mi interesso alle questioni legate alla polizia e alla migrazione, con un focus geografico sull'Africa occidentale. Ho lavorato precedentemente con varie agenzie delle Nazioni Unite e parlo fluentemente inglese e francese.