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Protezione sussidiaria per aver affrontato ogni sorta di pericolo, consapevolmente oppure no, per aver attraversato paesi dell’Africa subsahariana, dove per una donna sola la sopravvivenza è quasi un miracolo

Tribunale di Bologna, ordinanza del 20 aprile 2018

Con ordinanza del 20 aprile 2018 il Tribunale di Bologna ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad una cittadina nigeriana, fuggita dalla Nigeria per non subire l’imposizione familiare a farle sposare un uomo anziano, senza aver avuto la possibilità di conoscerlo, la quale durante il percorso migratorio è stata vittima di ogni tipo di sfruttamento, anche sessuale.

La Giudice, pur considerando il suo racconto non verosimile e poco dettagliato per quanto riguardo il suo coinvolgimento del traffico di esseri umani ai fini dello sfruttamento sessuale, ha deciso di riconoscerle la protezione sussidiaria per aver la medesima affrontato “ogni sorta di pericolo, consapevolmente oppure no, per aver attraversato paesi dell’Africa subsahariana, dove per una donna sola la sopravvivenza è quasi un miracolo, perché voleva vivere liberamente la propria vita, senza subire l’imposizione della famiglia e sprecare per sempre la sua giovinezza accanto un uomo non solo sconosciuto, ma molto più vecchio di lei. ”, nonché in quanto “ qualora dovesse rientrare in Nigeria sarebbe con ogni probabilità in pericolo per la propria vita, non solo per la vendetta da parte della sua famiglia, dalla quale è fuggita e per la quale il suo matrimonio combinato avrebbe significato molto per il benessere di tutta la famiglia, ma anche perché dovrebbe ritornare nella zona settentrionale della Nigeria, dove si era trasferita per non sottostare alle imposizioni della famiglia di origine e con la quale perciò non ha più contatti. In caso di rientro in Nigeria, sussiste pertanto per la ricorrente il fondato timore di subire un grave danno per un clima di violenza generalizzata e diffusa […]”.

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Tribunale di Bologna, ordinanza del 20 aprile 2018