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da Il Mattino on line del 4 febbraio 2004

Provincia, il 18 aprile gli immigrati alle urne

Dopo il flop della scorsa estate ad Aversa, ci riprova l’ente di corso Trieste

L’imam di San Marcellino: troppa fretta. Ventre: bisogna accelerare l’integrazione

Sarà il test della loro rivincita, decisivo per dimostrare innanzitutto a se stessi di aver imparato la lezione e di saper essere protagonisti di un effettivo percorso di partecipazione civica. La prova del nove per sancire che il flop di Aversa nel luglio scorso è solo una parentesi già archiviata.
Dopo il tentativo fallito nella città normanna di eleggere il rappresentante degli immigrati nel consiglio comunale, il prossimo 18 aprile tutti gli extracomunitari della provincia di Caserta sono chiamati alle urne per dar vita al primo Consiglio provinciale degli immigrati, progetto ambizioso lungo l’accidentata via dell’integrazione che vede Terra di Lavoro moltiplicare gli sforzi istituzionali.
Ieri mattina proprio il presidente della Provincia, Riccardo Ventre, ha annunciato la data delle elezioni, al termine della riunione operativa della commissione provinciale creata con l’adesione delle associazioni degli extracomunitari: «La speranza è che questo Consiglio – sottolinea Ventre – riesca ad accelerare il processo d’integrazione dei nostri stranieri, pur mantenendo differenze al suo interno, che rappresentano comunque una ricchezza.. Da qui nasce la necessità di andare subito al voto».

Ma è già polemica proprio sul giorno delle urne. Nasser Hidouri, imam della moschea di San Marcellino che ha seguito da vicino il progetto, accusa: «La data delle elezioni è stata decisa in una riunione che ha visto la partecipazione di pochissimi immigrati, non per nostra mancanza, ma perché le convocazioni per l’incontro sono partite all’ultimo momento e ad alcuni sono arrivate oggi (ieri per chi legge, ndr) a mezzogiorno. Non è un primo passo incoraggiante». Nasser non nasconde le sue ambizioni di consigliere: «Mi candiderò sicuramente per dare il mio contributo», fa sapere ma chiede subito chiarezza sulle modalità del voto, «ancora tutte da definire: come si vota? Come si formano le liste?», incalza e aggiunge: «Non capisco la fretta di stabilire una data, che è solo provvisoria e va rivista».
Oltre alle questioni formali, la nuova tornata elettorale per gli immigrati dovrà superare altri ostacoli, come sostiene Imtiaz Ahmed, pakistano e venditore di caldarroste ad Aversa, già candidatosi a consigliere nell’esperimento andato a vuoto: «Per non ripetere il fallimento bisogna pubblicizzare bene l’evento, con spazi e fondi destinati a noi anche dagli enti locali».

Lorenzo Iuliano