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Qual è l’iter per il riconoscimento dall’estero della paternità?

Domanda: una ragazza italiana sta aspettando un bambino da un ragazzo marocchino; lei è legalmente separata da un italiano e otterrà il divorzio tra circa un anno e mezzo.
Il padre del bambino attualmente si trova in Turchia per lavoro, ma poiché gli è scaduto il permesso di soggiorno, presto tornerà in Marocco. Vorrebbe riconoscere il figlio per poi avviare le pratiche per entrare in Italia, ricongiungersi con la famiglia e, successivamente al divorzio della madre con il precedente marito, sposarsi.
Qual è l’iter che deve essere esattamente seguito? La madre deve andare in Marocco e raggiungere il ragazzo? Poiché al momento è quasi impossibile ottenere un visto turistico dal Marocco per l’Italia esistono facilitazioni per il padre per entrare in Italia regolarmente visto che madre e bambino sono italiani?

Risposta: Esiste un diritto, riconosciuto a livello internazionale, del minore di poter vivere con i propri genitori. Naturalmente il figlio è cittadino italiano dalla nascita e di conseguenza ha (a maggior ragione) diritto di potersi ricongiungere con il padre, quale che sia la sua nazionalità. Da questo punto di vista anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia della Unione Europea è pacifica, non è controverso il diritto dei genitori di convivere con i figli quando si tratti di cittadini dell’U. E. di conseguenza, posto che il diritto c’è, bisogna cercare di capire come si può attivarlo, esercitarlo, dal momento che il padre, al monento della nascita del figlio si troverà in Marocco, mentre la madre sarà in Italia con il bimbo.
Quello che il padre potrà fare sicuramente è rivolgersi all’autorità consolare italiana in Marocco, possibilmente a Rabat visto che a Casablanca l’ufficio visti è chiuso al pubblico.

Il consolato, come terminale amministrativo dello stato all’estero, ha tutte le funzioni, anche in materia di stato civile. Non a caso il matrimonio contratto all’estero può essere registrato in Italia, tramite apposita richiesta fatta alla rappresentanza consolare italiana. Allo stesso modo, la dichiarazione di riconoscimento del figlio fatta dal padre è un atto fondamentale dello stato civile (ha la funzione anche di tutelare il diritto al nome del bimbo). Il padre può rivolgersi alla cancelleria del Consolato Italiano di Rabat e chiedere che venga verbalizzata la dichiarazione, chiedendone la trascrizione presso il competente ufficio si stato civile in Italia. La pratica avrà dei tempi burocratici verosimilmente lunghi ma dall’estero questo è l’unico percorso amministrativo che risulta praticabile in conformità alle norme di legge.

Precisiamo anche che, nel caso in cui un figlio nasca fuori dal matrimonio (non è definito legittimo dalla legge ma si parla di filiazione naturale), la madre potrebbe opporsi al riconoscimento da parte del padre, quindi pretendere (fino a quando non si sia definita una causa in Tribunale per l’accertamento della paternità) che il bimbo porti il suo cognome, ma non sembra il caso di cui stiamo parlando.
Nel momento in cui, dal Marocco, arriverà in Italia la dichiarazione di riconoscimento del figlio, dovrà essere convocata la madre che presterà il consenso alla paternità dichiarata dal padre naturale. A quel punto il padre diventerà a tutti gli effetti padre di un cittadino italiano. Una volta acquisita la prova della registrazione, agli atti dello stato civile, della sua paternità, potrà pretendere l’autorizzazione all’ingresso (il visto) per coesione familiare.