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Reato di clandestinità: facciamo chiarezza

Il commento del Naga

Milano 11 gennaio 2016

Il reato è stato introdotto nel 2009 con il c.d. “Pacchetto sicurezza” e prevede che venga punito l’ingresso irregolare dei cittadini stranieri con un’ammenda di carattere penale da euro 5.000 a euro 10.000. Gli allora Ministri Maroni e Alfano decisero di far diventare un vero e proprio reato una circostanza di fatto a cui sono obbligati a soggiacere i cittadini stranieri che intendono entrare sul territorio nazionale. Dato, infatti, che in Italia non esiste un modo di regolarizzarsi una volta presenti sul territorio né tanto meno è oggettivamente possibile l’ingresso in modo regolare – salvo le fantasiose e risicate previsioni dell’assai saltuario decreto flussi – chi voglia immigrare non ha alternative rispetto all’accesso informale oppure con un visto turistico, che però non permette il lavoro e così conduce ugualmente alla “clandestinità“.

Quindi, nel 2014, quando il Parlamento si trovò a dover votare provvedimenti utili a decongestionare le carceri (a seguito della condanna della Corte Europea dei diritti umani nel 2013 per le condizioni inumane prodotte dal sovraffollamento), tra le depenalizzazioni adottate con legge-delega ci fu anche quella del reato di immigrazione irregolare, da concretizzare a mezzo di un provvedimento attuativo che andrà a scadere il prossimo 17 gennaio.

Le esigenze non sono mutate, anzi si sono rafforzate visto che, in considerazione della crisi perdurante, l’arrivo dei migranti in Italia è sempre più teso al transito verso il nord Europa piuttosto che alla permanenza. “Il dibattito in corso risulta puramente strumentale e privo di fondamento. In un momento di rara lucidità il Parlamento si è obbligato alla depenalizzazione del reato d’immigrazione clandestina, che ha forte valenza simbolica ma nessun effetto in concreto se non quello d’intasare i tribunali per condanne ad ammende in sostanza non riscuotibili; al contrario, oggi, in un momento di ordinaria demagogia, dato che ogni provvedimento sensato in materia di immigrazione fa perdere voti, il medesimo Parlamento cerca di procrastinare il più possibile. Nel frattempo, niente paura: le espulsioni continueranno a essere notificate così come lo sarebbero ugualmente anche ove intervenisse la depenalizzazione. Insomma, a parte la (tanta) rilevanza del piano simbolico, nulla cambia in ogni caso.” commenta il Presidente del Naga, Pietro Massarotto. “Di fronte ad un anno così drammatico per chi ha messo la sua vita a rischio per arrivare in Europa, di fronte ai continui naufragi, di fronte alle violenze e, anche, di fronte al coraggio di chi parte, ci sembra grottesco che il dibattito politico sull’immigrazione si sviluppi su un non-tema, eludendo l’esame dell’unica misura realistica da prendere: rendere possibili gli ingressi regolari e dunque sicuri i viaggi”. Conclude Massarotto.

Il servizi legali del Naga continueranno a dare assistenza a chi arriva e a chi è già sul territorio, senza discriminazione alcuna.

Info: [email protected] – 349 160 33 05