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dal Corriere Adriatico del 14 dicembre 2006

Recanati – Tante domande, dieci assunzioni

Richieste per lavoratori stranieri. Qualche anziono è deceduto aspettando l'arrivo della badante

di Asterio Tubaldi
SONO STATI circa 900 i recanatesi, fra privati e imprese locali, ad aver utilizzato nell’aprile scorso il kit rosso per la richiesta di lavoratori extracomunitari. Da allora sono passati circa 9 mesi e solo dieci lavoratori hanno potuto lasciare il loro paese d’origine per raggiungere la cittadina leopardiana. La burocrazia ha fatto il resto.

LA LENTA macchina degli uffici, fra ministeri ed ambasciate, ha prodotto solo vane attese e nel frattempo qualcuno dei richiedenti è deceduto. Si tratta di anziani che avevano bisogno di una badante e che non hanno retto alla lunga attesa chiudendo gli occhi prima ancora di veder accogliere la loro domanda. Ora queste richieste, ci dice Emanuela Camilletti dello sportello immigrati Anolf-Cisl di Recanati, non si sa se verranno utilizzate ugualmente dalle famiglie o se il lavoratore extracomunitario dovrà restare ancora nella sua patria in attesa di altre occasioni.

GLI STRANIERI, che ormai fanno parte della nostra comunità da tempo, continuano ad essere assillati principalmente dal problema della casa: almeno 9 su 10 sono in attesa di un alloggio popolare. Gli affitti, afferma sempre la Camilletti, sono alti e vanno dai 400 ai 600 euro al mese. «Attualmente stiamo seguendo due famiglie, una macedone e una marocchina, entrambe colpite da sfratto mentre una terza, di nazionalità pakistana composta da 8 persone, si è trasferita a Potenza Picena non trovando da noi una sistemazione dignitosa». Sono le donne a trovare maggiori difficoltà ad integrarsi perché apprendono più tardivamente la lingua italiana rimanendo, a differenza degli uomini, più in casa sia per ragioni culturali sia per badare alla famiglia numerosa. Non fa meraviglia quindi se fra le richieste più frequenti della numerosa comunità di stranieri sia quella di corsi per l’insegnamento della nostra lingua.