Mercoledì 11 febbraio è stata bruscamente interrotta dai carabinieri una partita tra venti ragazzi di origine egiziana residenti nella città di Reggio Emilia.
Il pretesto è stato quello di non avere i permessi per l’utilizzo del campetto comunale di via Zandonai.
Il risultato della partita si è trasformato in arresti, decreti d’espulsione e paura.
Questo non è che uno dei centinaia di casi che colpiscono ogni giorno migranti che vivono in Italia e a Reggio Emilia anche trovarsi tra connazionali e dare due calci ad un pallone può essere molto pericoloso.
Il fatto non è però passato inosservato e il Laboratorio aq16 ha organizzato un torneo di calcetto la domenica successiva nello stesso campo per trascorrere una giornata di sport e libertà, contro il razzismo dove l’unica differenza ammessa è stata la maglietta della squadra durante la partita di calcetto.
E la risposta c’è stata. Molti migranti e non solo hanno partecipato al torneo perchè la partita dell’11 febbraio non era finita, perchè la partita è appena iniziata e la si vuole giocare fino in fondo.
Reggio Emilia – Diamo un calcio al pacchetto sicurezza
Torneo di calcetto antirazzista
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