Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Regularização Já: in Brasile una campagna che chiede la regolarizzazione immediata, permanente e incondizionata

Pressenza, 10 maggio 2020

Il Gruppo di Base Warmis di Convergenza delle Culture (collettivo formato da donne immigrate nella città di São Paulo n.d.R.), di fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus invita le organizzazioni, i movimenti sociali, gli immigrati e la popolazione in generale a partecipare e sostenere questa campagna.

Migliaia di stranieri non ricevono alcun tipo di aiuto o assistenza sociale perché non sono in regola, perché si tratta di un processo burocratico difficoltoso, o perché ha un costo elevato che molti non possono permettersi. Una difficoltà, ad esempio, è che durante questo periodo di emergenza sanitaria è stato sospeso il rilascio della tessera del Registro Nazionale dell’Immigrazione, un documento necessario per aprire un conto corrente bancario. Un’altra difficoltà è quella di ottenere il Catasto CPF delle persone fisiche (il nostro Codice Fiscale NdT), che impedisce l’accesso agli aiuti di emergenza del governo nel bel mezzo della pandemia..

In stato di emergenza, la priorità deve essere la difesa della salute e della sicurezza collettiva.

Come è noto, la mancata regolarizzazione degli immigrati porta con sé discriminazione ed esclusione. Sebbene l’accesso all’assistenza sanitaria in Brasile sia garantito dalla legge (l’universalità dell’accesso, l’integrità dell’assistenza e l’equità sono principi dottrinali della Sanità Pubblica brasiliana, garantiti dalla legge 8.080/1990) anche per gli immigrati, indipendentemente dalla regolarizzazione dei loro documenti, spesso ci sono difficoltà a ottenere assistenza per la paura di essere denunciati, subire maltrattamenti o perché i funzionari pubblici non conoscono la legge, ecc.)

In questo contesto, la regolarizzazione dell’immigrazione permetterà un miglior controllo degli immigrati con possibili sintomi di Covid-19. Dato il rapido contagio che caratterizza questa pandemia, questo significa prendersi cura della salute non solo dei migranti irregolari ma di tutta la popolazione del Paese.

Allo stesso tempo, la regolarizzazione consentirebbe agli stranieri un migliore accesso alle politiche di assistenza sociale e ad alcuni servizi necessari per superare la quarantena (aiuti di emergenza, conto bancario, servizi di consegna e spedizione, pratiche di vario genere ecc.)

Altri Paesi come la Spagna e la Francia, ispirati dal Portogallo (che ha già approvato tutte le domande di permesso di soggiorno e di asilo che erano in sospeso), chiedono la regolarizzazione degli immigrati per contribuire a combattere la pandemia.

Abbiamo bisogno di solidarietà e sostegno per questa richiesta di giustizia di natura sociale, la nostra richiesta fa parte di una mobilitazione globale promossa dagli immigrati.

Come possiamo sostenerlo?

Pubblicare sui social network, produrre contenuti a supporto della campagna, realizzare video di supporto, comunicati stampa, raccolte firme e tutto ciò che può dare visibilità alla campagna.

Appoggiano la campagna:

Equipe de Base Warmis-Convergência das Culturas;
Projeto Canicas;
Cio da Terra;
Rede de Mulheres Imigrantes Lésbicas e Bissexuais (Rede Milbi);
PAL (Presença da América Latina);
Diásporas Africanas;
Projeto Si, Yo Puedo;
– ADRB (Associação de Residentes Bolivianos no Brasil);
Fórum Internacional Fontié ki Kwaze – Fronteiras Cruzadas (USP)