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Richiedenti asilo in Italia. Quali prospettive?

Passpartù, 13 marzo 2015

Trieste è stata la prima città dove è stato sperimentato il Sistema di protezione per richiedenti asilo Sprar. Codificato nel 2002 a livello nazionale, il sistema dovrebbe mirare ad un’accoglienza dei richiedenti asilo strettamente collegata ai servizi socio-assistenziali per il territorio, cercando di integrare le persone nei luoghi in cui vengono accolte.

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Nonostante l’esempio di Trieste, dove le persone vivono in case sparpagliate per la città, l’Italia ha spesso declinato l’accoglienza in forme diverse, spesso inefficaci, soprattutto nel caso dei grandi Centri di accoglienza (CARA) dove la parola d’ordine non sono autonomia e integrazione ma piuttosto prima assistenza e controllo. “Il 2015 è un anno di profondo cambiamento” spiega Gianfranco Schiavone, presidente dell Ics “perchè l’Italia dovrà recepire le direttive europee sull’accoglienza: in pratica si dovrà decidere se cambiare il sistema di accoglienza, un’opprtunità per andare verso un modello gestito dai singoli Comuni volto all’autonomia e all’integrazione della persona”.

Ospiti della puntata:

Gianfranco Schiavone, ICS Trieste
Luigi Paccione, responsabile class action per la chiusura del CIE di Bari

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In redazione: Marzia Coronati
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