Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Repubblica.it del 28 luglio 2006

Ricongiungimenti e cittadinanze, diventeranno più semplici e più rapidi

Il Consiglio dei ministri recepisce, su proposta di Amato, due direttive Ue. Un anno per la carta di soggiorno, più facile farsi raggiungere dai figli. E in futuro basteranno 5 anni per diventare italiani.

Ridotto di un anno il soggiorno in Italia per concedere agli stranieri la Carta di soggiorno; facilitate le norme per il ricongiugimento familiare degli extracomunitari.

Il Consiglio dei ministri recepisce le direttive comunitarie del 2003 e annuncia che presto sarà dimezzato, da 10 a 5 anni, il tempo per ottenere la cittadinanza italiana.

“Cambieremo anche la Bossi-Fini”. Giuliano Amato, ministro dell’Interno, esce soddisfatto dal Consiglio dei ministri: “Ovviamente gli immigrati che otterranno la cittadinanza italiana avranno anche diritto di voto. Esattamente come qualsiasi altro cittadino italiano”. E poi annuncia: “Ci saranno anche modifiche alla legge Bossi-Fini ma questo avverrà solo più in là e solo dopo la nuova legge sulla cittadinanza”.

Il lavoro per preparare il nuovo ddl sulla cittadinanza non sarà comunque breve ma la direttiva comunitaria sul soggiorno lungo recepita oggi dal governo ne costituisce le fondamenta.

Carta di soggiorno. Il decreto sui “soggiornanti di lungo periodo” riduce da sei a cinque anni il peridio che gli stranieri dovranno trascorrere in Italia per ottenere la Carta di soggiorno. Gli immigrati in possesso della carta di soggiorno, in particolare per quanto riguarda le attività lavorative e la libertà di movimento, avranno esattamente gli stessi diritti dei cittadini italiani.

Ricongiungimento facilitato. La seconda decisione del Consiglio dei ministri riguarda i ricongiungimenti familiari. “Nella disciplina attuale – ha spiegato il ministro Amato – per ottenere il ricongiungimento bisognava dimostrare che i figli minori fossero a carico del genitore residente in Italia. Inoltre per far venire i genitori degli immigrati bisognava dimostrare che non avessero altri figli. Ora non sarà più così”. Con il decreto è stato facilitato anche l’arrivo dei nonni dei minori a carico del genitore immigrato nel nostro paese e quello dei familiari in grado di prendersi cura dei loro congiunti residenti in Italia e afflitti da handicap o malattie. Sono state, tra l’altro, rese meno rigide le norme per l’assegnazione di alloggi per gli extracomunitari.