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Tratto dal sito adnkronos.it

Rifugiati: in Europa oltre 2 milioni di presenze

All’inizio del 2003 erano oltre 2 milioni i rifugiati presenti in Europa. Di questi un milione 900 mila si trovavano nei soli paesi dell’Unione e costituivano meno di un decimo dell’intera popolazione immigrata, stimata in circa 20 milioni di persone.
Ma la distribuzione all’interno dei Quindici non e’ assolutamente omogenea: si passa da paesi come la Svezia che ospitano piu’ di 16 rifugiati ogni mille abitanti, ad altri come Danimarca, Norvegia e Germania dove si trovano, invece, tra da 10 a 14 rifugiati ogni mille residenti, a quelli dell’Europa meridionale dove si conta meno di un rifugiato ogni mille residenti.

In Italia i rifugiati sono 9.169 pari a 0,16 persone ogni mille abitanti, ovvero un rifugiato ogni 6.300 residenti. Contro i 903 mila della Germania. Secondo i dati dell’Unhcr, nel primo trimestre 2004, c’e’ stata una drastica diminuzione delle domande d’asilo, rispetto agli anni precedenti.

Nell’intera Europa, il numero dei nuovi richiedenti asilo e’ diminuito del 18%. Nell’America del Nord, il calo e’ stato dell’8%. Tra il 1 gennaio e il 31 marzo, un totale di 92.700 richieste sono state presentate nei 29 paesi industrializzati, facendo scendere la percentuale del 16% rispetto al trimestre precedente, quando i richiedenti asilo erano stati 110.600.

Il paese che ha ricevuto piu’ richiedenti asilo e’ stata la Francia con 15.740 domande, seguita dalla Gran Bretagna, scesa del 20% con 10.590 richieste. Terza la Germania, scesa del 12% con 10.170 domande e quarti Stati Uniti, che hanno visto una diminuzione del 9% con un totale di 9.710 domande. Tra gli altri paesi, sono diminuite di molto le domande in Svezia (scesa del 25% con 6.242 domande) e in Austria (scesa del 24% con 5.920).
Spetta, invece, ai russi il record di gruppo con più richiedenti asilo: 7.508 le richieste, malgrado anche questa cifra abbia subito una diminuzione del 26% rispetto al trimestre precedente.
Quanto agli afgani e agli iracheni, i due gruppi con piu’ richiedenti asilo nel 2001 e nel 2002, continuano a diminuire in maniera consistente e si piazzano all’11^ e 12^ posto della classifica.

Il numero di domande d’asilo presentate nei paesi europei va attualmente stabilizzandosi, anche grazie al miglioramento della situazione in molte regioni di origine dei richiedenti asilo. Dalle 255mila domande d’asilo del 1996, si e’ infatti passati alle 485mila del 2001. Nel 2003 in Europa sono state presentate 373mila domande, il 20%in meno rispetto all’ anno precedente, 288mila delle quali nei paesi dell’Ue. In Italia, i rifugiati sono poco meno di 10mila, escludendo i minori, i rifugiati riconosciuti prima del 1990, e coloro che hanno ottenuto lo status di protezione umanitaria. Per quanto riguarda le domande d’asilo, l’aumento che si e’ registrato in tutta Europa nell’ultimo decennio come conseguenza di conflitti, sconvolgimenti politici e violazioni dei diritti umani in diverse parti del mondo, si e’ registrato anche in Italia, ma in termini inferiori a quella degli altri partner europei.
Dalle circa 2mila richieste d’asilo presentate nel 1997, si e’ passati, infatti, alle oltre 11mila del 1998, fino alle oltre 33 mila del 1999.
Al giugno 2003 erano state registrate 8.210 domande presentate in Italia nel 2002, ma si tratta di un dato provvisorio. Sia per quanto riguarda il numero di rifugiati che di domande d’asilo, quindi, l’Italia presenta cifre molto basse rispetto ad altri paesi dell’Ue.

Un sussidio per 45 giorni, ma nessun diritto al lavoro
La situazione dell’Italia e’ cambiata molto nell’ultimo decennio e questi mutamenti riflettono nuove crisi, nuove realtà e nuovi rapporti internazionali e giuridici.
Nel 1990, con la legge Martelli, l’Italia ha abolito la riserva geografica alla Convenzione di Ginevra del 1951, che limitava il riconoscimento dello status ai rifugiati provenienti dall’Europa, e si e’ dotata di una legge che ha anche regolato in parte la materia dell’asilo.
Attualmente, in attesa della piena attuazione della nuova legge per l’immigrazione e il diritto d’asilo, la cosiddetta Bossi-Fini, la procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, dal momento della presentazione della domanda alla decisione finale, dura spesso oltre un anno. Durante questo periodo, il richiedente asilo ha diritto ad un sussidio economico limitato a soli 45 giorni, all’assistenza sanitaria e all’istruzione per i bambini ed i ragazzi. Non ha invece diritto al lavoro, che viene riconosciuto solo dopo aver ottenuto lo status di rifugiato.

Nel 2001 ideato il PNA con Anci e Ministero Interno
Per tentare di risolvere questa situazione, nell’aprile 2001 l’Unhcr, insieme al ministero dell’Interno e all’Anci, ha ideato il Pna-Programma nazionale asilo, finalizzato alla costituzione di una rete di accoglienza in favore dei richiedenti asilo e interventi a sostegno dell’integrazione dei rifugiati riconosciuti.
In breve tempo, attraverso una rete di 150 comuni tra il luglio 2001 e il dicembre 2003 sono state assistite 4.265 persone. Attualmente, i beneficiari presenti nelle strutture del Pna sono circa 1.200.