La grave siccità iniziata lo scorso anno e i recenti scontri che hanno portato al potere nella capitale Mogadiscio e in altre località meridionali del paese l’Unione delle Corti islamiche: questi i motivi che dall’inizio dell’anno hanno spinto circa 18.000 somali a cercare rifugio in Kenya e altre migliaia ad attraversare il confine con l’Etiopia. Lo riporta l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Acnur/Uhncr), precisando che gli ultimi arrivi hanno portato a 148.000 il numero dei rifugiati somali presenti nei tre campi di Dadaab nella provincia keniana Nordorientale, mentre sono almeno 16.000 i profughi somali in Etiopia. Secondo l’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), 2,1 milioni di persone in Somalia stanno soffrendo la carenza alimentare causata dalla siccità che ha colpito il Corno d’Africa. La situazione è peraltro destinata a peggiorare dato che, a causa delle scarse precipitazioni, si prevede un misero raccolto e dal momento che “la maggior parte dei campi viene coltivato nel sud della Somalia”, proprio dove si teme un conflitto tra le milizie islamiche e le forze armate etiopi intervenute a sostegno del governo di transizione, con sede a Baidoa. “Ogni sconvolgimento delle attività legate al raccolto – avverte infine la Fao – non farà che peggiorare la crisi umanitaria attuale”.[RC]
Rifugiati in Kenia e in Etiopia, in fuga da siccità e conflitti
Argomenti
Vedi anche
Il genocidio dimenticato dei Rohingya: racconti dal campo profughi di Cox’s Bazar
La testimonianza di Ro Maung Hla Myint, attivista e fotoreporter freelance Rohingya
«Non spegniamo le luci sul genocidio nella Repubblica Democratica del Congo»
L’intervista a John Mpaliza, il “Peace Walking Man”
In Palestina, dalle persone alle persone: «Dheisheh resiste e noi con loro»
La campagna di solidarietà promossa da Ya Basta! Êdî Bese! Acs Ong e Comitato Popolare di gestione del campo
Pakistan: detenzioni e deportazioni contro i rifugiati afghani
In corso un'altra catastrofe umanitaria, molte persone, soprattutto donne, a rischio di persecuzione in Afghanistan