Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Rimini – Allarme clandestini!

Comunicato della redazione locale Progetto Melting Pot Rimini

“Io sono un uomo invisibile. Sono un uomo che ha consistenza, di carne e di ossa, fibre e umori e si può persino dire che possega un cervello. Sono invisibile semplicemente perché la gente si rifiuta di vedermi: capito? Io mi trovo circondato da specchi deformanti di durissimo vetro. Quando gli altri si avvicinano, vedono solo quello che mi sta intorno, o se stessi, o delle invenzioni della loro fantasia, ogni e qualsiasi cosa, insomma, tranne me.” (R.Ellison “L’uomo invisibile”)

Come ogni estate nella nostra “bella” e “accogliente” riviera assistiamo ad una militarizzazione della vita di individui, esseri umani la cui colpa principale è di essere migranti, cioè nemici pubblici ideali per ogni tipo di identità, nazionale, locale e settoriale… Criminali (vedere le cronache locali) per il patriottismo urbano o di quartiere, che minacciano la sicurezza della vita quotidiana, lo svolgersi leggero e frizzante di un’estate al mare sotto gli ombrelloni. Poco interessa alla macchina frenetica del turismo e della bella Italia, la morte di decine di persone, scusate di “clandestini”, nei nostri mari, poco importa la macchina del lavoro neo-servile delle badanti o colf, o delle tante persone che lavorano 12/14 ore al dì senza giorno libero…

La riviera di Fellini deve andare avanti, in silenzio rimangono invece le proteste degli stranieri, i soprusi da loro subiti, l’attesa all’interno dei centri di permanenza temporanea, interrotta qua e là da colpi di manganello come accade non molto lontano da qui nel Cpt di Via Mattei a Bologna.

Si potrebbe pensare che nell’epoca della così detta “globalizzazione”, l’uguaglianza di tutti gli esseri umani e il loro diritto di muoversi liberamente per il mondo per trovarvi un’esistenza decente, siano principi ovvi, ma non è così. L’umanità è divisa in maggioranze di cittadini dotati di diritti e di garanzie formali e in minoranze di stranieri illegittimi (non cittadini) cui le garanzie minime, casa, lavoro, salute ecc. sono negate di diritto e di fatto, qui nella fortezza Italia come nel resto dell’Europa “dei grandi”.

Ci sono persone e non persone e questo spiega perché ogni notte decine e decine sono le retate, i controlli che avvengono nelle abitazioni, nelle spiagge, questo spiega perché ci sono più sindaci sceriffi che giunte aperte a costruire una nuova città, un nuovo municipalismo, al di là delle appartenenze e delle provenienze.

La notizia nella notizia è solo quella di dar eco ad una miriade di pregiudizi che si alimentano e crescono anche grazie ai mezzi d’informazione, da qui e non solo, crescono e si consolidano atteggiamenti di chiusura nella nostra società, nella nostra città, così come la crescita di pratiche sociali, politiche, culturali in cui i migranti sono esclusi e trasformati in nemici.

Lontani dal fare pura e semplice retorica, dovremmo comunque “vergognarci”, la nostra città, simbolo dell’accoglienza e dell’ospitalità, ogni estate è il cliché glocale di quello che in realtà sta accadendo nel resto del mondo, un mondo diviso tra buoni e cattivi, tra persone e non persone, peccato per chi crede di potersi lavare la coscienza ,” i migranti per il solo fatto di esistere ci costringono a rivelare chi siamo: nei discorsi che facciamo, nella cultura che produciamo, nell’identità politica che rivendichiamo”*.

Da qui non si “scappa”…