Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Rimini – Analisi e riflessioni sul Dossier statistico Caritas

Dati, percentuali e statistiche – sono stati resi noti nella Provincia di Rimini, in occasione della presentazione del XIII rapporto immigrazione 2003 della Caritas-Migrantes – “fotografano” la situazione dell’immigrazione regolare, quella cioè che ha seguito i canali legali o che è emersa dall’oscurità, come nel caso dell’ultima regolarizzazione.
Esiste però un’altra immigrazione, fatta di persone che si muovono nell’ombra e non rientrano nei numeri ufficiali.
“Dal novembre dello scorso anno – spiegava ieri don Renzo Gradara, direttore della Caritas diocesana – sono circa duemila i nuovi immigrati irregolari nella nostra provincia“. Come dire, quasi uno ogni due extracomunitari regolarizzati nel corso di quest’anno con la legge Bossi-Fini.
Una percentuale enorme che raddoppia se si aggiunge a quella degli irregolari già presenti sul territorio: per ogni extracomunitario in regola con le leggi nazionali, insomma, ce n’è uno che vive nell’oscurità.
Dati, si diceva, che non entrano nelle statistiche ufficiali, ma che sono ben chiare nelle menti degli operatori socio-sanitari che ogni giorno hanno a che fare con questi “fantasmi” in carne e ossa.
Cambiano, rispetto agli anni scorsi, sesso e nazionalità degli irregolari. “Se l’anno scorso si trattava soprattutto di donne ucraine o moldave – ha proseguito don Gradara – adesso abbiamo a che fare principalmente con uomini provenienti dalla Romania”.
Diminuisce, e di molto, l’età dei migranti: i ragazzi con meno di 26 anni rappresentano ben il 22%, seguita dalla fascia 26-35. Gli over-55 si fermano al 4%. Reddito (29%), occupazione (25%), abitazione (26%), conoscenza della lingua italiana (22%), famiglia (31%) e dipendenza (quella da alcol è al 48%), questi sono i maggiori bisogni espressi dalla comunità “fantasma”.