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da Il Corriere Romagna del 18 ottobre 2003

Rimini – Botta e risposta Arci Nuova associazione e Questura

Rimini – “L’ufficio Immigrazione della Questura è alla paralisi, migliaia di stranieri rischiano di tornare alla clandestinità per aspettare il rinnovo del permesso di soggiorno”, denuncia il presidente dell’Arci di Rimini Massimo Spaggiari. Che chiede così il potenziamento di quegli sportelli, di Questura e Prefettura, che si occupano delle pratiche dell’immigrazione.
La nota di Spaggiari è un’aperta critica alla Legge Fini-Bossi sull’immigrazione, un giudizio negativo che parte dai tempi richiesti dalla lunga procedura di regolarizzazione: “Ha richiesto quasi un anno di tempo, contro i settanta previsti dal Decreto del 9 settembre 2002”.
Il presidente dell’Arci prosegue spiegando come “a gran parte dei permessi rilasciati ha durata di un anno. L’immigrato che si presenta oggi per richiedere il rinnovo si vede rispondere che il nuovo permesso gli verrà rilasciato, presumibilmente, nel maggio-giugno 2004.
Durante il periodo che intercorre fra scadenza e rinnovo, per l’immigrato è impossibile instaurare un nuovo rapporto di lavoro. In un mercato dove la mobilità è la regola (si pensi all’edilizia), ciò significa disoccupazione forzata o lavoro nero“.

Dalla questura però replicano punto su punto, non senza far trasparire disappunto per la tendenza di molti ad occuparsi di immigrazione senza conoscere a fondo le norme.
Innanzitutto, spiegano da corso d’Augusto, Rimini è stata tra le prime province d’Italia a chiudere le regolarizzazioni, tanto da potersi “permettere” un ulteriore mese per richiamare quanti non si sono presentati alla prima chiamata. Un altro sportello è stato appositamente creato, tutti i martedì, per chi deve risolvere problemi estremamente pratici e importanti, come la sostituzione dei documento, del domicilio, chi deve inserire i figli a scuola e così via.
Infine, spiegano in Questura, il nuovo regolamento d’attuazione della legge sull’immigrazione permetterà ulteriori miglioramenti nel servizio, grazie a banche dati continuamente aggiornate e alla “centralizzazione” delle funzioni in Prefettura, che eviterà a datori di lavoro e immigrati la “via crucis” da un ufficio all’altro per un timbro o una firma.
Intanto ai vari sportelli di consulenza per migranti attivi nella provincia di Rimini, si registrano tantissime lamentele per i servizi e la mancata “disponibilità” dei suddetti uffici…