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Rimini – I lunghi tempi di attesa…

Intervista a Massimo Spaggiari - Presidente Arci Nuova Associazione

Domanda: L’ufficio immigrazione della Questura di Rimini, come già sollevato in queste ultime settimane, è alla paralisi. Questo fatto oltre ad essere lesivo dei diritti umani fondamentali, è negativo e grave perché molti migranti che vivono nella nostra Provincia rischiano di tornare in condizioni di clandestinità e quindi in situazioni di disoccupazione forzata e lavoro nero. Che parere ha rispetto a questa situazione?

Risposta: Era ampiamente prevedibile che con il dimezzamento dei tempi di validità dei permessi di soggiorno previsti dalla Bossi/Fini si determinasse un incremento di lavoro e di impegno burocratico a carico delle Questure. Questo a Rimini si è verificato puntualmente infatti in questo momento chi chiede il rinnovo del permesso di soggiorno deve attendere circa dieci mesi dal momento della prima richiesta. si vede consegnare una cedolina con la data dell’appuntamento.
Ad esempio chi oggi si reca presso gli uffici della Questura, per il rinnovo del permesso di soggiorno o per altre procedure (come ad es. la richiesta per il ricongiungimento famigliare), si vede consegnare una cedolina con l’appuntamento fissato, più o meno, alla fine di novembre. All’interno di questi dieci mesi (dalla richiesta di rinnovo al giorno dell’appuntamento), almeno sei mesi sono caratterizzati da una situazione di irregolarità, in quanto la persona possiede un permesso di soggiorno scaduto e quindi non può né recarsi all’estero, né soprattutto instaurare nuovi rapporti di lavoro.
Le conseguenze, come lei diceva nella domanda, sono appunto ovvie in termini di disoccupazione forzata da un lato, aumento del lavoro nero dall’altro e irregolarità e assenza di diritti diffusi. Naturalmente questo potrebbe comportare un scivolamento nella clandestinità per chi rinunciasse al rinnovo a vedersi e si “arrangiasse”, tornando, di fatto, nella condizione precedente alla Sanatoria.

D: Crede sia utile per modificare questa situazione di emergenzialità, dopo una prima pressione a livello istituzionale, su Sindaco e Comune, attivare un Tavolo Cittadino sull’immigrazione che sia espressione delle varie realtà che lavorano e si mobilitano a fianco dei fratelli e delle sorelle migranti?

R: Oltre che utile è sicuramente necessario, nel senso che, a fronte di a questa condizione di difficoltà per gli immigrati ma anche per l’economia cittadina e il vivere civile, è indispensabile fare in modo che queste forze e questi soggetti che sono interessati ad una gestione razionale e umana dell’immigrazione, si ritrovino ed operino congiuntamente nei confronti delle autorità responsabili e coinvolte in questa drammatica situazione.