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Rimini: Il nuovo prefetto è già in carica. “Abusivismo intollerabile”

Rimini – Bonario, distinto e cordialissimo, simpatia e calore umano immediati, del «Feroce Saladino» il nuovo prefetto di Rimini non condivide che il nome. Il dottor Vittorio Saladino si è insediato ieri, giorno del suo 57° compleanno, al posto di Domenico Mannino, sulla via di Livorno.

Saladino, prefetto da appena due anni, sposato con due figli, è nato a Belmonte Calabro (Cosenza), e viene dalla guida della prefettura di Agrigento. “Provengo dalla Sicilia del Sud — ha detto incontrando la stampa —, con problematiche legate alla mafia, all’immigrazione clandestina, alla carenza di servizi essenziali. Rimini è una realtà completamente diversa, dinamica, con imprenditoria in crescita, e bassa disoccupazione. Ma non sottovaluto il mio compito”.

Saladino, da 13 anni – epoca terremoto – residente in Umbria, ha detto di conoscere il Riminese per esperienza diretta da turista: “Sono stato a Rimini, Riccione, e a San Marino dove è conveniente fare shopping”. “Ma legati a vacanza e divertimento — ha aggiunto il nuovo prefetto — sono legati problemi di droga, prostituzione, stragi del sabato sera, gioco d’azzardo. Rimini, oltre che capitali di imprenditori che investono, può attrarre anche per il riciclaggio e rifugio di latitanti, con i numerosi alberghi. Qui notoriamente i servizi funzionano, e i governi locali sono efficienti. Vanno attenzionate le opere pubbliche. Che devono essere completate”.

Su un altro tema caldo, l’abusivismo di spiaggia, ha assicurato forte impegno: “Cercheremo di fare il nostro meglio per per combattere l’immigrazione illegale e contro l’abusivismo commerciale, qui particolarmente diffuso, anche utilizzando gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia municipale.

Una zona con una tale propensione al turismo – 17 milioni le presenze annue – va monitorata costantemente. L’ho fatto ad Agrigento, anche se non è compito facile: i venditori chiudono i loro teli con la merce e tornano sul posto a controllo terminato. Ma è risultato importante fare interventi quotidiani in tutti i luoghi dove operavano, arenile, treni o altro. Non è tollerabile l’abusivismo commerciale, rispetto a chi paga le tasse ed è in regola”.

Vittorio Saladino, dopo aver svolto attività di avvocato penalista (laurea in legge all’Università di Messina) è entrato nell’amministrazione civile del’Interno nel 1978 come consigliere di prefettura. Ha svolto diversi incarichi per lo Stato. Tra i tanti, direttore generale Ausl in Umbria. “Positivo che il governo intenda fare arretrare la politica dalla sanità pubblica: non è giusto avere una tessera partitica per diventare primario”.