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Rimpatri Libia – Esposto Commissione UE contro governo italiano

Comunicato stampa

Nella prima settimana di ottobre del 2004, più di mille stranieri sbarcati a Lampedusa furono espulsi dall’Italia e trasportati in Libia sulla base di un accordo contro l’immigrazione clandestina recentemente concluso tra i due paesi, ma che non figura tra gli Accordi di riammissione firmati dall’Italia con paesi terzi.

Gli stranieri, rinchiusi nel Centro di detenzione di Lampedusa, in condizioni materiali deplorevoli, senza l’autorizzazione a contatti con l’esterno, privi di informazioni sui loro diritti, nel giro di quattro giorni furono imbarcati su aerei e spediti in Libia.

Oggi, un esposto sottoscritto da varie organizzazioni europee – in Italia da Arci, Ics (Consorzio italiano di solidarietà) e Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione) – contro il governo italiano verrà depositato presso la Commissione Ue che, con la Corte di Giustizia, ha anche il compito di vigilare sul rispetto dei diritti comunitari in tutti gli stati membri.

Vi si chiede di avviare un procedimento di infrazione contro il governo italiano per violazione del diritto di difesa e del principio del contradditorio; violazione del divieto di infliggere trattamenti inumani e degradanti; violazione del divieto di praticare espulsioni collettive; violazione del principio di non respingimento.

Se da un lato dunque si chiede alla Commissione Ue di agire perché nessuno stato membro possa non ottemperare ai propri obblighi in materia di immigrazione e asilo, dall’altro si auspica che il respingimento e le espulsioni collettive siano definitivamente cancellate dalle politiche migratorie della Ue.

In allegato il testo dell’esposto che documenta le singole violazioni e le norme internazionali cui fanno riferimento.

20 gennaio 2005

ARCI
ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
ICS – Consorzio Italiano di Solidarieta’