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Rinnovo pds – Ancora ritardi e difficoltà con il nuovo sistema postale

a cura dell' Avv. Marco Paggi

Martedì 21 marzo, presso la sede nazionale della Confindustria, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, delle categorie nazionali dei lavoratori Postali, dei dirigenti di Poste italiane e della Confindustria.

Dal comunicato emanato dopo l’incontro, emerge tutta la gravità della situazione.

Una situazione ad oggi fallimentare
E’ possibile cogliere, tra le righe del comunicato la delicatezza dei rapporti che intercorrono tra le organizzazioni sindacali ed il governo.
I sindacati hanno infatti sottoscritto un protocollo che avrebbe dovuto garantire la loro collaborazione a costo zero rispetto ad una procedura che non funziona e difficilmente potrà funzionare, neppure con il sostegno delle strutture di patronato.
La situazione più che “problematica”, come viene descritta nel comunicato, sembra di poter definirla, almeno allo stato attuale delle cose, come fallimentare. Fonti diverse da questo comunicato dicono che, in data 20 marzo, il numero di domande di rinnovo e rilascio, per le quali Poste italiane avevano rilasciato la ricevuta di assicurata, era pari a 425mila e 790.
248mila e 740 di queste sono state presentate su kit cartaceo, cioè sono state consegnate direttamente agli sportelli interessati, senza passare attraverso il filtro e l’assistenza di enti o patronati. In particolare, le pratiche presentate dai patronati legati a Cgil, Cisl, Uil e Acli, risultano essere, alla stessa data, pari a 121mila 331.
Il numero di pratiche che risultano “anomale” corrisponde a 183mila, una cifra enorme, della quale solo una piccola percentuale riguarda le pratiche trattate presso gli uffici di patronato.

In questo senso quella dell’assistenza dei patronati sembra essere una funzione utile, perlomeno a limitare i rallentamenti delle pratiche dovuti ad errori di compilazione.

I campi obbligatori nella compilazione delle pratiche
Nello stesso tempo, gli stessi uffici di patronato hanno dovuto fare i conti con problemi di compilazione che hanno imposto, in alcuni casi, la necessità di effettuare forzature o di trovare soluzioni alternative per bypassare le rigidità del sistema informatico predisposto da Poste Italiane Spa.

Questo sistema presenta attualmente delle incongruenze che producono errori di compilazione o quantomeno errori letti come tali. In particolare vi è un problema legato ai campi obbligatori, cioè a quelle parti che, se lasciate incomplete, non permettono di mandare avanti l’iter della pratica.

Esempio pratico.

. Il contratto di soggiorno per la carta di soggiorno – ai lavoratori che fanno domanda per la carta di soggiorno (ora il permesso di soggiorno per lungo soggiornanti nell’UE) viene richiesto il riferimento alla stipula del contratto di soggiorno.
In realtà tale richiesta non è prevista dalla legge proprio in virtù del fatto che, la stipula del contratto di soggiorno, affranca dal controllo periodico sui rapporti di lavoro.

. Il reddito per i familiari a carico – ai beneficiari della ricongiunzione familiare che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno viene richiesto di indicare il proprio reddito e in mancanza di esso si blocca il caricamento della pratica.
In realtà non è affatto necessario che, ad esempio, la moglie del lavoratore che ha ottenuto la ricongiunzione familiare disponga di un reddito proprio, dal momento che ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno per famiglia è sufficiente verificare il reddito del marito.
Ma il meccanismo del campo obbligatorio di compilazione obbliga a riempire la casella e così molti operatori di patronato hanno dovuto loro malgrado “risolvere” il problema indicando anche nella domanda della moglie il medesimo reddito prodotto dal marito, il che non è proprio ortodosso ma, in fin dei conti, non è nemmeno un vero e proprio falso, perché quel reddito esiste ed è quello che permette effettivamente di vivere alla persona direttamente interessata al rinnovo.

Impensabile un nuovo decreto flussi per il 2007

Il funzionamento del sistema postale rimane una questione ancora aperta. Non a caso, il comunicato sindacale che abbiamo citato si conclude dicendo che “Tutti, nel ricordare l’importanza della Convenzione sottoscritta, hanno concordato sulla positività di una maggiore collaborazione anche perché l’attuale situazione di difficoltà rispetto al 2006, impedisce di fatto al Governo di procedere ad un nuovo decreto flussi per il 2007, con grave danno per lavoratori immigrati, imprese e lo sviluppo dell’economia italiana”.

Sino a quando le pratiche per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno non potranno essere lavorate con tempi umanamente accettabili e con procedure agevoli e fintanto che continuerà a giacere l’enorme mole di quote per il 2006, ancora in corso di lavorazione, non sarà possibile mettere a disposizione le quote per il 2007.

Queste sarebbero infatti inevitabilmente destinate ad essere accantonate per poter smaltire quelle, e sono molte, tuttora in giacenza.
Con queste osservazioni non intendiamo naturalmente ipotecare la volontà dell’attuale governo di emanare un decreto flussi che vada oltre la programmazione transitoria che si è limitata a mettere a disposizione recentemente le sole quote di ingresso per lavoro stagionale.
Speriamo invece che il governo metta in campo ulteriori quote finalizzate all’ingresso per lavoro e al rilascio di un permesso di soggiorno di tipo rinnovabile.
Tuttavia ci sembra evidente, dal punto di vista strettamente pratico, e indipendentemente dalla volontà politica, che se gli uffici competenti devono ancora in gran parte smaltire la pratiche del decreto flussi per il 2006 – pensiamo a Vicenza che ha smaltito appena il 18% delle pratiche a tutto il 4 marzo – e se le questure sono trafelate nel cercare di mandar avanti la lavorazione, anche se venisse messo a disposizione un decreto flussi, i tempi della sua lavorazione dovrebbero fare i conti con i tempi di smaltimento delle pratiche attualmente pendenti, oltre che con le difficoltà del sistema postale.
Che il governo emani o meno un decreto, in questo momento possiamo al limite ipotizzare che le pratiche per il 2006, compresi il rilascio del nulla osta, il rilascio del visto di ingresso da parte dei consolati competenti, e il regolare ingresso in Italia, siano terminate nel 2008, ed è chiaro che, se le cose dovessero andare in questa maniera, i tempi per lo smaltimento di un eventuale decreto 2007 slitterebbero ad un momento ancora successivo.