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Rinnovo pds – Può esserci se la ditta è in fase di fallimento?

Effettivamente il fatto che sia intervenuto il fallimento della ditta non è certo una notizia positiva, però questo non comporta automaticamente che il rapporto di lavoro venga a cessare. La decisione di licenziare tutto il personale che attualmente è in cassa integrazione, è una decisione che non deriva automaticamente dal fallimento, ma che può essere il frutto di una scelta del curatore fallimentare sotto il controllo del giudice delegato al fallimento.
In linea teorica un’azienda fallita potrebbe trovare un acquirente, come ad esempio un imprenditore che intende rilanciarla e proseguire la sua attività e, quindi, anche i rapporti di lavoro già instaurati con i dipendenti. In ogni caso quello che dobbiamo sottolineare è che il rapporto di lavoro non è stato ancora risolto, anzi il lavoratore è semplicemente sospeso e, soprattutto, è in cassa integrazione quindi gode di un trattamento economico – previsto dalla legge – che è idoneo a garantire il suo sostentamento e costituisce una lecita ed affidabile fonte di reddito.
Pertanto il fatto che il lavoratore sia in cassa integrazione di per sé non può giustificare in alcun modo il rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno. Il lavoratore in questione non deve essere trattato nemmeno come un disoccupato perché disoccupato ancora non è; ne discende che, ad avviso del sottoscritto, ha il diritto ad essere trattato come una persona che sta proseguendo un rapporto di lavoro.

Si evidenzia che potrebbe anche succedere che il rapporto di lavoro venga effettivamente a cessare e, quindi, che sia risolto nell’ambito della procedura fallimentare a fronte della mancanza di prospettive di prosecuzione dell’attività aziendale o di vendita dell’azienda a qualche imprenditore interessato; ma questo è un evento futuro e incerto che nessuno può prevedere … nemmeno la questura!

La questura infatti a questo punto deve semplicemente constatare che per legge sussiste un rapporto di lavoro ancora in corso, che c’è un reddito ancora garantito e, addirittura, garantito dallo Stato (è l’Inps che eroga l’indennità di cassa integrazione), con l’evidente conseguenza che non potrà che rinnovare il permesso di soggiorno alle stesse condizioni in cui dovrebbe rinnovarlo se il rapporto di lavoro fosse ancora in atto.