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da Il Mattino di Padova del 13 ottobre 2006

Rivolta nel Bronx, sassi e bottiglie sulla polizia

Sfuma così l’arresto di un nigeriano. Il questore frena: «E’ un episodio isolato»

E’ successo ancora. Almeno cinquanta «residenti» di via Anelli si sono ribellati di nuovo contro la polizia. L’altra sera dalle finestre e dal cortile del complesso Serenissima sono volate per l’ennesima volta bottiglie e sassi. Una «rivolta» lampo per impedire agli agenti di bloccare un giovane nigeriano ed eventualmente di arrestarlo (aveva in tasca solo sostanza da taglio).
La pattuglia, attaccata all’improvviso ha dovuto impegnarsi per evitare il peggio. Ma, per contro, è stata costretta a desistere: il presunto pusher è riuscito a scappare, non prima di aver buttato a terra un poliziotto che tentava di placcarlo. In aiuto ai 5 agenti (i due della Volante e tre del Reparto Mobile in servizio di controllo ai check point) sono arrivati anche gli equipaggi di una Radiomobile dei carabinieri e di altre due Volanti. Ma il tumulto era già finito: i sodali del presunto pusher erano già tutti rientrati nelle palazzine, o avevano girato l’angolo sparendo nell’oscurità.

Si tratta di un episodio gravissimo. Anche se non è la prima volta che accade. L’aggravante, stavolta, è che l’extracomunitario è riuscito a fuggire. Le altre volte, nonostante le bottiglie, i sassi o le randellate sulle auto della polizia chi doveva finire in cella c’è finito lo stesso. «Un uomo è scappato ad un controllo e sono volate alcune bottiglie – ha specificato il questore Alessandro Marangoni – Questo è innegabile. Ma la situazione è sempre stata sotto controllo. Non c’è stata alcuna rivolta. Altre volte abbiamo governato situazioni ben più gravi. E’ bene contestualizzare l’accaduto».

Sono da poco passate le 23 quando un equipaggio di una Volante arriva in via Bonaventura da Peraga e parcheggia di fronte alla concessionaria Opel dove ci sono tre persone: un africano e due magrebini. Alla vista dei poliziotti il gruppetto si scioglie e l’africano si mette in bocca un pacchettino. Gli agenti lo raggiungono e lo bloccano. Lui sembra tranquillo, ma all’improvviso cerca di scappare. I poliziotti lo raggiungono qualche metro più avanti, ma, mentre tentano di farlo salire in auto, lui fugge di nuovo, raggiunge la recinzione del complesso Serenissima ed inizia ad urlare. Il capo-pattuglia riesce a prenderlo, impedendogli di scavalcare, tuttavia, le urla dell’extracomunitario risvegliano gli animi dei residenti che si radunano sul piazzale. Dalle finestre vengono lanciate alcune bottiglie in direzione degli agenti che lasciano perdere l’africano e si dirigono verso il cancello per bloccare le uscite. Qualcuno lancia sassi, almeno una trentina avanzano con piglio minaccioso. Per radio vengono chiamati i rinforzi. Nel frattempo, il capo-pattuglia (contuso) è costretto a lasciare la presa anche se gli resta in mano il cappuccio della felpa. Nell’agosto dello scorso anno un gruppo di nigeriani sfasciò un’auto a sprangate. Ma in quell’occasione i poliziotti riuscirono lo stesso a portare a termine l’arresto.