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Rosarno Hospital(ity) school, una scuola polifunzionale e sostenibile nella tendopoli di Rosarno

Un progetto promosso dal Collettivo Mamadou

Photo credit: scuola di italiano del collettivo Mamadou nel ghetto di Rosarno (dicembre 2016)

Partirà nei prossimi giorni la fase di progettazione e costruzione di una scuola polifunzionale e sostenibile da inserire all’interno del ghetto/tendopoli di Rosarno.

Il progetto, portato avanti dal Collettivo Mamadou di Bolzano e da una serie di realtà del Nord e del Sud Italia, ha come intento la costruzione di un percorso di scolarizzazione dal basso in uno dei non-luoghi più drammatici d’Italia.

Entrare nel ghetto di Rosarno in questi giorni significa addentrarsi nel peggior girone infernale dantesco. Più di 2.000 braccianti africani vivono stipati in un fazzoletto di terra tra cumuli di immondizie, baracche di legno e plastica, tende del Ministero logore e sudicie. È la “nuova” schiavitù agricola non così dissimile da quella usata nei secoli scorsi tra i campi di cotone e le grandi piantagioni sudamericane.

L’umanità resta fuori, sulla soglia. All’interno odori d’Africa d’altri tempi, sangue di pecore sgozzate e un via vai frenetico che potrebbe ricordare una qualsiasi capitale africana. Il ghetto è l’epicentro di un territorio, quello della Piana di Gioia Tauro, dimenticato dalle istituzioni e gravido di un malessere sociale che potrebbe scoppiare da un giorno all’altro.

Più di 35 mila braccianti, per lo più africani ma con una concentrazione rilevante di est europei, vivono in condizioni igienico sanitarie drammatiche, sfruttati per pochi euro al giorno, raccoglitori di frutta e verdura che acriticamente compriamo all’interno di altri non luoghi, i grandi centri commerciali.
Un fil rouge voluto e gestito dalla Grande Distribuzione Organizzata, mandante e complice di un Sistema di sfruttamento che non ha eguali in Europa.
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La prassi è legata al lavoro nero, alle botte, allo sfruttamento, al razzismo più becero.

Il Collettivo Mamadou, che, da più di un anno, opera all’interno dei principali ghetti del Sud organizzando una serie di corsi di prima alfabetizzazione per i braccianti (spesso analfabeti o semi analfabeti), insieme ad SOS Rosarno (video-intervista), MEDU e una serie di altre realtà sociali attive nella promozione dei diritti e della dignità di chi non ha voce, ha lanciato una campagna per la costruzione di un edificio polifunzionale da inserire all’interno del ghetto di Rosarno.

La struttura, in questo momento in fase di progettazione, sarà costruita in un centro di accoglienza del Trentino in un laboratorio che ha lo scopo di approcciare i migranti con le realtà lavorative del territorio. Ironia della sorte, molti dei migranti che riceveranno il diniego saranno proprio costretti a trasferirsi all’interno dei ghetti per sfuggire allo status di clandestino. Il progetto prevede una struttura eco sostenibile anche attraverso l’uso di molti materiali di recupero.

Una volta inserita all’interno del ghetto avrà più funzioni: diventerà scuola di sera, ambulatorio medico nel pomeriggio e servirà per una prima assistenza legale nella mattinata.

Tutto il progetto sarà finanziato dal Collettivo Mamadou, dal ricavato dello spettacolo “Le scarpe dei caporali” e da un crowdfunding che partirà all’inizio di marzo.

Links utili:
Collettivo Mamadou su FB[email protected]
Medici per i diritti umaniFBTwitter
SOS Rosarno su FBTwitter