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Roma – Siamo stanchi. Comunicato Baobab experience

Lo sfogo dell'associazione romana stremata dall'indifferenza delle istituzioni

Stanchi di vivere in perenne emergenza, stanchi dell’indifferenza delle istituzioni, alle quali ci sostituiamo da più di un anno, stanchi della disumanizzazione alla quale il migrante assiste ogni giorno, inerte e innocente, durante il suo transito nella Capitale. Ad oggi siamo a 150 presenze circa, senza una struttura, senza un’interlocuzione proficua con le Amministrazioni preposte. I nostri ospiti sono in tenda, senza l’accesso ai servizi essenziali. Lavoriamo ogni giorno per arrangiare posti letto, cibo, aiuto sanitario e legale.
Per strada manca tutto, anche la dignità. Manca del cibo cucinato, al quale ogni santo giorno provvediamo noi, autotassandoci o chiedendo l’aiuto (per l’ennesima volta e con tanta vergogna e rabbia) a una cittadinanza che per fortuna risponde. Manca un riparo sicuro dalle intemperie, dai trafficanti (perchè il traffico degli esseri umani non finisce con l’approdo in Italia, ma continua in varie forme nel cuore della nostra civilissima Europa), dalle violenze, dal disagio sociale, e non è una tenda improvvisata a restituire umanità a popoli in fuga. Manca anche l’igiene, sì, e non è colpa dei nostri migranti né nostra se passando da via Cupa a volte l’odore è nauseabondo; abbiamo dovuto fare affidamento su gruppi d’acquisto per l’installazione di bagni chimici. La doccia invece è un’utopia riservata solo a pochi fortunati, che riusciamo ad accompagnare in altre strutture. Ad aver accolto i nostri ospiti, ieri notte, sono stati i rom, deboli tra i deboli, mentre i ‘forti’ si girano dall’altra parte. Per quanto ancora può reggere tutto ciò? Si ripete lo stesso copione dell’anno scorso, ora senza nemmeno una struttura. Avevamo confidato nelle promesse non mantenute del Commissario Tronca e siamo quasi sicuri che non cambierà nulla neanche dopo che questa città avrà finalmente un sindaco. La storia ci presenterà il conto e, come nel passato, non ci saranno abbastanza giornate della memoria a pagarlo! Magari saranno solo celebrazioni ipocrite dopo giorni, mesi, anni di colpevole inerzia.