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Sanatoria: iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale in Veneto

la Regione Veneto discrimina i lavoratori immigrati

In precedenti sportelli avevamo parlato di alcune regioni che avevano stabilito (in base alla legge) il riconoscimento dei lavoratori stranieri in fase di sanatoria all’iscrizione al S.S.N. Questo in base ad un semplice motivo: poiché stanno proseguendo un rapporto di lavoro, trasformato da lavoro nero a lavoro regolare, stanno ora versando anche i contributi relativi all’assistenza sanitaria all’Inps, quindi se pagano per delle prestazioni hanno tutto il diritto di riceverle.

La Regione Veneto fino a qualche tempo fa ancora non aveva adottato nessuna decisione. Ora ci giunge notizia di una determinazione della Giunta Regionale che porta la data del 29/10/2002, numero protocollo 50720.

Ricordiamo che le ASL del Veneto continuano a rifiutare l’iscrizione al SSN ai cittadini stranieri in attesa di regolarizzazione anche se sono in condizioni di documentare che il datore di lavoro sta versando i contributi.

Cosa ha fatto la Regione Veneto attraverso questa determinazione? Ha deciso di riconoscere, sia pure provvisoriamente, il diritto all’iscrizione al SSN ma senza scelta del medico di base. Si tratta di una scelta che non ha spiegazione, anche perché nel provvedimento non si indicano le ragioni per cui ci si può iscrivere ma senza tuttavia avere, a differenza di tutti gli altri, la possibilità di scelta del medico di base.

Qualsiasi persona di buon senso può comprendere che non serve a nulla l’iscrizione al SSN se poi non c’è un medico di base che può visitare la persona e prescrivere le varie prestazioni indispensabili per attuare il diritto alla salute.

Non c’è alcune riferimento nel provvedimento su quale ragione dovrebbe permettere di discriminare il lavoratore in attesa di regolarizzazione, dandogli un iscrizione che di fatto resta solo sulla carta.

Questa scelta della Regione Veneto appare palesemente illegittima perché attua una discriminazione che non trova alcuna giustificazione o fondamento giuridico. Come abbiamo già detto, il diritto pieno all’assistenza sanitaria per chi paga i contributi è pacifico e indiscutibile.

Pensiamo al problema del lavoratore che, come può capitare a tutti specialmente in questo periodo invernale, entra in malattia e ha bisogno del certificato medico di malattia, rilasciato dal suo medico di base.

Il lavoratore senza questa carta non è in grado di giustificare al datore di lavoro la sua assenza per malattia, non può mandarla all’Inps e percepire così l’indennità per malattia.

A riguardo di tutto questo ribadiamo quanto già detto in altre occasioni.