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dalla Gazzetta di Parma del 2 luglio 2003

Sanatoria, l’ora delle donne

Su 5.557 stranieri il 70% è già in regola. In testa colf e badanti

Gli uomini lavorano soprattutto in cantieri, officine e ristoranti, le donne nelle case dei parmigiani come domestiche e badanti. Sono gli oltre cinquemila stranieri per i quali, in base alla sanatoria varata l’anno scorso, è stata presentata domanda di regolarizzazione. Sette su dieci sono già state accolte.
Oltre quota cinquemila. Le domande presentate sono 5.557. La Questura, cui spettano i primi controlli, finora ha rilasciato 4.700 «nulla osta» all’iter di regolarizzazione. Le pratiche passano poi alla Prefettura. L’apposita commissione ha già convocato e regolarizzato il 70% degli immigrati in lista. «Affrontiamo dalle 50 alle 60 pratiche al giorno. Un lavoro complesso, che sta procedendo abbastanza bene. ­ sottolineano in Prefettura ­. Il numero di domande presentate è relativamente alto per una provincia di circa 380mila abitanti. Sono l’1,4% della popolazione».

La commissione è composta dai rappresentanti di Questura, Agenzia delle entrate, Inps, Ufficio del lavoro, Ausl e Prefettura (che ha un ruolo di coordinatore). Agli immigrati rilascia permesso di soggiorno, codice fiscale, contratto di lavoro e tesserino sanitario.

Poche le domande sospese per questioni burocratiche. Quelle respinte invece sono comprese fra il 4 e il 5% del totale. Si tratta di persone già colpite da provvedimenti di espulsione.

Badanti e operai. La maggioranza delle richieste di regolarizzazione riguarda colf e badanti. Nel 57% dei casi si tratta di donne moldave, rumene, ucraine e bielorusse. Solo nelle case di Parma ce ne sono 1.883. Il restante 43% di domande riguarda soprattutto uomini, provenienti da Maghreb e Africa centromeridionale, Cina e India. La metà di loro ha un impiego nell’edilizia come manovale. C’è anche chi ha frequentato corsi di specializzazione, come i quaranta moldavi divenuti operai qualificati grazie alla Scuola edile.

Il secondo settore più rappresentato, secondo la Prefettura, è quello metalmeccanico, mentre i cinesi sono assunti per lo più nei ristoranti. A volte, ex operai si sono trasformati in artigiani del settore meccanico, assumendo altri stranieri. Fanalino di coda è l’agricoltura, con alcune decine di domande per stallieri indiani.

Il sostegno dei sindacati. Le organizzazioni sindacali fungono da intermediari con Prefettura e datori di lavoro. «A noi si sono rivolte più di 600 persone. ­ dice Angelo Piazza della Cisl ­ Molti chiedono informazioni sulla chiamata della commissione, temendo di essere esclusi. Chiedono aiuto anche per “affrontare” la burocrazia». Circa 150 immigrati si sono rivolti alla Uil, in particolare badanti dell’Est e peruviani. La Cgil si è occupata invece di centinaia di persone, tanto che i sindacalisti dicono di avere ormai perso il conto.

Il principale problema della sanatoria, sottolineano i sindacati, sono le truffe agli immigrati. «Qualche datore di lavoro non ha mantenuto la promessa di presentare le pratiche ­ dice Piazza ­ abbiamo visto casi di estorsione e minacce per farsi “rimborsare” le spese dagli immigrati. Abbiamo individuato una trentina di assunzioni fittizie».

«Noi abbiamo scoperto un uomo che aveva assunto 120 senegalesi per un volantinaggio inesistente. ­ aggiunge Daniela Ferrari della Cgil ­. Credo che i problemi più gravi debbano ancora presentarsi: i casi controversi restano sospesi e saranno riesaminati solo dopo tutti gli altri».