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da Il Corriere della Sera del 23 maggio 2008

«Sanatoria» per 150 mila badanti

Verso un nuovo decreto flussi per selezionare le 413 mila domande non ammesse

Il nuovo decreto flussi potrebbe riguardare circa 150.000 stranieri. Sarà riservato esclusivamente a badanti e colf e sanerà la posizione di chi ha presentato la richiesta il 18 dicembre scorso — giorno del «click day» —ma non è riuscito a ottenere il permesso di soggiorno perché arrivato troppo tardi. Alle 170.000 regolarizzazioni che saranno decise in base a quel provvedimento si aggiungono dunque i collaboratori domestici che dovranno però dimostrare di avere i requisiti necessari, primi fra tutti l’alloggio e il contratto di lavoro. Al ministero del Welfare si fanno i conti in base ai dati forniti dal Dipartimento per l’Immigrazione del Viminale.

Le istanze pendenti sono 413.664. Il record riguarda Milano con 43.452 domande, seguita da Roma con 30.508 e poi Brescia, Napoli, Bologna. Un primo screening effettuato dai tecnici per conto del ministro Maurizio Sacconi ha dimostrato che il 48% delle richieste è stato presentato da stranieri e il sospetto è che si tratti di ricongiungimenti familiari mascherati. In questo caso sarà esclusa la possibilità di regolarizzare la posizione. Fuori anche chi ha già subito un decreto di espulsione e chi risulta segnalato dalle questure. Il governo sceglie la linea morbida nei confronti di chi collabora con le famiglie italiane, ma accelera le procedure per l’espulsione degli altri stranieri non in regola. Ieri il ministro dell’Interno ha riunito al Viminale i prefetti e i sindaci di Roma, Napoli e Milano, le città che hanno chiesto la nomina di un commissario «per affrontare l’emergenza rom».

Tra un mese, quando entrerà in vigore il nuovo decreto sui cittadini comunitari, si potrà mandar via chi sta in Italia da più di tre mesi e non è in grado di dimostrare di avere una casa e un reddito lecito. Nel frattempo si stanno cercando le aree dove ricollocare i campi nomadi. Cambia anche il sistema di prima accoglienza per i clandestini. «Ci sarà un Cpt in ogni Regione », annuncia Maroni, che giudica «indebite» le critiche venute dall’Europa sul pacchetto sicurezza: «Non intendiamo cedere di un millimetro a queste pressioni». Il governo ha deciso di utilizzare le caserme e gli ospedali militari dismessi, che dovranno essere però ristrutturati. Il disegno di legge che prevede l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, prevede infatti un tempo di permanenza nei centri che può durare fino a 18 mesi.

Il Parlamento deciderà sull’approvazione definitiva, ma già si valuta la possibilità di modificare la norma eliminando la reclusione in modo da spostare la competenza sui giudici di pace. In questo modo si potrebbe disporre comunque l’espulsione immediata dello straniero irregolare, ma si eviterebbe di gravare sul carico di lavoro dei tribunali. E sempre il Parlamento—così auspica Renato Schifani— dovrà rendere «più aggressivo e incisivo» il pacchetto di misure, (che il presidente del Senato definisce «molto coraggiose») per contrastare la mafia.

Fiorenza Sarzanini
23 maggio 2008