Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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da Il Manifesto del 28 gennaio 2004

Sans papiers europei di Cinzia Gubbini

La data era scaturita dal Social forum europeo di Parigi: una giornata dedicata ai migranti e contro le politiche di repressione nei confronti di chi attraversa le frontiere, simbolo di una globalizzazione gestita in modo che a rimetterci siano prima di tutto i diritti delle persone. La decsione cadde sul 31 gennaio. Il menu, dopo qualche mese, è diventato ricchissimo, nonostante all’inizio aleggiasse un po’ di svogliatezza. Manifestazioni investiranno tutti i paesi europei: Svizzera (4 cortei), Gran Bretagna (2, uno dei quali il 30), differenti azioni in preparazione in Germania, Belgio (un’assemblea), Spagna (2 cortei), Austria (un corteo a Vienna). Supera tutti la Francia con 13 iniziative, tra cui un corteo a Parigi. Anche l’Italia farà la sua parte: manifestazioni sono state indette a Roma, Torino, Bologna, Caltanissetta, Crotone. Il Comitato immigrati in Italia avrebbe voluto una manifestazione nazionale a Roma, alla fine è stata più forte la volontà di coloro che volevano organizzare iniziative sul territorio. A pesare su questa decisione anche la sostanziale assenza di firme «di peso» a livello nazionale, fatta eccezione per l’Arci, la Fiom e il Rifondazione comunista. A livello locale, invece, le adesioni sono letteralmente piovute, formando una lista impossibile da sintetizzare.

A Roma l’appuntamento è alle 15 a piazza della Repubblica, il corteo arriverà fino a piazza Santi Apostoli. Al centro delle rivendicazioni ci sarà il problema irrisolto e sempre più incandescente dei richiedenti asilo. Un gruppo di kurdi dalla Turchia inizierà uno sciopero della fame per protestare contro i dinieghi che ormai sono la regola per la Commissione nazionale, piegata dagli interessi internazionalia considerare la Turchia un paese completamente democratizzato. Da Caserta, invece, arriveranno in massa richiedenti asilo africani, che chiedono un minimo di sicurezza: i rigetti crescono a vista d’occhio, mentre ormai bisogna aspettare anche più di un anno per essere ricevuti dalla Commissione. «Chiediamo quattro cose semplici semplici. Per realizzarle ci vuole solo volontà politica», dice Baciu del Comitato immigrati. Prima di tutto la possibilità di lavorare per chi richiede asilo, poi la concessione della regolarizzazione per tutti coloro che hanno partecipato. Ancora, la drastica riduzione dei tempi di attesa per il rinnovo e infine la possibilità di autocertificare contratto di lavoro e di affitto.

Se queste sono richieste legate alla realtà italiana, ma molto sentite da tutti i migranti, l’appello nazionale mette al centro la questione dei centri di permanenza temporanea.
A Bologna, dopo l’inchiesta aperta sulla somministrazione dei barbiturici, è stato indetto un corteo che partirà alle 15 da piazza XX settembre e attraverserà le vie del centro.
A Torino l’appuntamento è alle 14 a piazza Sabotino, e il corteo arriverà fino al cpt di via Brunelleschi, giudicato anche da Medici senza frontiere «un centro da chiudere».
Si muove in forze anche Crotone, dove l’8 gennaio è stato inaugurato in pompa magna il nuovo cpt – all’interno del centro di identificazione di Sant’Anna – che si trova proprio a 50 metri dall’aeroporto. Cotti e mangiati. L’appuntamento è alle 11 davanti al cpt.
Anche a Caltanissetta il centro di detenzione sarà al centro della protesta. Alle 10 l’appuntamento è di fronte al cpt Pian del Lago, alle 11 è previsto un volantinaggio davanti al mercato che sorge a pochi metri di distanza, alle 12 un presidio davanti alla prefettura e alle 16 un’assemblea cittadina nella sala comunale della città.