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da Lettera 43 del 26 marzo 2011

Sbarchi, lite di governo

Polemica tra Frattini e Bossi sulla dote di mille euro ai clandestini.

Mentre la Tunisia si impegna a contrastare le partenze di migranti verso l’Italia, in cambio di aiuti economici, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha proposto di offrire a ogni tunisino che decide di rientrare in patria «una ‘dote’ di 1.500 euro, fino a 2.000 o magari 2.500 euro».
Nella giornata del 25 marzo, infatti, l’Italia si è accordata con le autorità tunisine per contrastare le partenze di migranti. Per Frattini, infatti, il modo migliore per sostenere le transizioni democratiche è «sostenerne il rilancio economico».
Il governo ha assicurato che il denaro necessario arriverà da fondi dell’Ue, ma l’Italia dovrà anticipare, come ha spiegato il ministero.
IL NO DELLA LEGA. Una proposta che non è piaciuta a Umberto Bossi, che ha aspramente criticato la proposta. «Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora» ha spiegato il ministro delle Riforme.
A poco è servita la precisazione della Farnesina, che ha ricorda come «l’Italia abbia già attuato progetti di questo tipo verso immigrati dell’Africa subsahariana, per esempio nigeriani».
Poi l leader della Lega Nord ha rincarato: «Il Pd ha chiesto un ministro per l’immigrazione? Ci penso io a farlo e vedrete che tutto va a posto».
Dello stesso avviso il ministro per la Semplificazione e coordinatore delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli. Per l’esponente del Carroccio la proposta di un contributo agli immigrati per facilitarne il rimpatrio è «un non senso». Quindi, «dire che si danno dei soldi a uno che torna a casa mi sembra che si faccia esattamente il contrario, cioè farlo partire per riuscire a prenderli per tornare a casa. Sempre che poi non faccia il ping pong e vada avanti e indietro».
PER D’ALEMA SONO TUTTI RIFUGIATI. «Consideriamo i 20 mila »provenienti in questi giorni dal Nord Africa «tutti rifugiati: accogliamoli regolarmente e poi negoziamo il rientro in patria anche semmai assistito da noi, dal punto di vista economico». È la proposta lanciata dal presidente del Copasir, Massimo D’Alema, nel suo intervento alla prima conferenza nazionale sull’immigrazione del Pd. Gli immigrati dal Maghreb «sono un piccolo problema per un grande Paese», sottolinea D’Alema. Il solo fatto che «qui si parla solo di questo mentre sta cambiando il mondo», per D’Alema è «il segnale di come sia basso il livello della vita politica italiana».
CASINI OPTA DEI DISTINGUO. «Noi siamo per accettare i rifugiati, ma i tunisini non sono a rischio e, dunque, se non sono regolari vanno rispediti al mittente». Così il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.