Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Scheggie di Za – Caponero Capobianco

Un video/documentario di Rossella Anitori e Antonio Laforgia

Si svegliano quando è ancora buio; ammassati nei furgoni percorrono un labirinto di strade sterrate fino ai campi dove lavorano a testa bassa per oltre dieci ore. Sono i braccianti della grande piana del pomodoro italiano. Migliaia di migranti africani condannati dalla mancanza di alternative ad nutrire il grande serbatoio di lavoro nero che sostiene i profitti dell’industria agroalimentare. Non conoscono buste paga, contratti né diritti. Vengono reclutati dai loro stessi connazionali, i “capineri”, dietro a cui si nasconde il “padrone bianco”. Due facce della stessa medaglia, quella di un sistema che dal 2011 la legge riconosce come reato, ma che nelle campagne italiane è ancora la regola.

Caponero Capobianco è la seconda uscita delle Schegge di Za, una serie di documentari brevi prodotti da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundations sulle più gravi emergenze democratiche dell’Italia di oggi. Lo scopo della Schegge è incunearsi nelle pieghe della realtà per raccontare le molte violazioni di diritti fondamentali che attravesano il paese e raccogliere la voce di chi le vive sulla propria pelle, fuori dagli schemi e dalle semplificazioni giornalistiche. Le Schegge di Za sono distribuite soprattutto sul web e nell’ambito di campagne di sensibilizzazione e advocacy.

Caponero Capobianco (doc, 6’, Italia, 2012)
di Rossella Anitori e Antonio Laforgia
Fotografia: Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Raffaele Petralla
Montaggio: Rossella Anitori, Antonio Laforgia, Chiara Russo