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da Il Piccolo di Trieste del 14 luglio 2008

Senegalesi sfrattati, interviene il console

Scrive al sindaco e al prefetto: va risolto il caso Ponterosso

In aiuto degli ambulanti senegalesi di piazza Ponterosso si è mosso anche il console generale del Senegal che ha già inviato al sindaco ed al prefetto di Trieste una lettera per chiedere un incontro chiarificatore. La conferma viene dal presidente dell’Associazione dei Senegalesi a Trieste Lamine Bara Mbengue. «La situazione è molto più difficile di quanto si possa pensare – spiega – perché queste persone da un giorno all’altro si sono ritrovate in strada». Venerdì prossimo, come deciso nel corso dell’ultima seduta della Consulta degli Immigrati, è previsto un incontro tra l’assessore comunale Paolo Rovis ed una delegazione degli ambulanti. «Vogliamo fare chiazza su più punti – precisa Mbengue – anche perché i miei concittadini dopo mesi di voci ufficiose si sono visti recapitare da un vigile urbano, solo pochi giorni prima dello sfratto, una circolare nella quale si precisavano le intenzioni del Comune. Per questo abbiamo interessato anche il console generale. All’assessore chiederemo una soluzione reale che dia a queste persone la possibilità di lavorare. Nelle altre piazze dei rioni non c’è posto per loro, mentre a ben guardare Ponterosso non è poi così affollata da bancarelle con i prodotti tipici. Non vedo perché non poterli ospitare nuovamente lì».
«L’importante – aggiunge il presidente della Consulta comunale degli immigrati Hector Sommerkhamp – è non considerare lo spostamento dei venditori ambulanti senegalesi come un atto di razzismo. In momenti delicati come questo bisogna ricordarsi ancora di più che l’integrazione è un percorso reciproco. Non credo che la scelta sia frutto di discriminazione, ma semplicemente un progetto più ampio di riqualificazione di quell’area studiato già da tempo dal Comune di Trieste». Sommerkhamp spezza una lancia a favore dell’amministrazione municipale ma resta in prima linea nella battaglia per la tutela degli ambulanti senegalesi. «Non vorrei che tutta questo interesse a favore del gruppo di venditori venga strumentalizzato da forze politiche. Questo non farebbe bene a nessuno, tantomeno ai senegalesi. Per questo il compito della Consulta deve essere quello di vigilare sul problema e fare in modo che Comune e ambulanti senegalesi trovino quanto prima un punto d’incontro».
(s.s.)