Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Iscriviti alla newsletter
English | Français | Español

Formazione

Scopri i percorsi formativi a cura del Progetto Melting Pot Europa

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Campagna #overthefortress
Around Europe
Questione asilo
Agenda
Rassegna stampa

Rubriche

Speciale Asilo
Speciale CIE - CPR
Campagna #overthefortress
A proposito di Accoglienza
Confini e barriere
Il punto di vista dell’operatore
Osservatorio Commissioni Territoriali
Papers
Speciale Hotspot
SPRAR
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Multimedia

Video
Immagini
Audio

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Iscriviti alla newsletter
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Per l'assistenza gratuita nella compilazione delle tue pratiche rivolgiti a:

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa

Serbia: ripetuti atti di violenza su bambini e ragazzi da parte della polizia di frontiera dell’UE

Da più di un anno i medici ed infermieri dell’organizzazione Medici Senza Frontiere continuano ad ascoltare la stessa identica storia di giovani picchiati, umiliati e attaccati con i cani nel tentativo disperato di proseguire il loro viaggio.

Fai una donazione al Progetto Melting Pot!

In un nuovo rapporto dal titolo “Giochi di violenza”, Medici Senza Frontiere denuncia le violenze perpetrate dalle autorità e dalla polizia di frontiera degli Stati membri europei ai confini della Serbia con l’Ungheria, la Bulgaria e la Croazia.

Il rapporto combina dati medici e di salute mentale con le testimonianze di giovani pazienti: “Oggi, per i bambini e i ragazzi che provano a lasciare la Serbia, la violenza è una costante e nella maggior parte dei casi è perpetrata dalla polizia di frontiera degli Stati membri dell’UE”, dichiara Andrea Contenta, responsabile affari umanitari di MSF in Serbia. “Da più di un anno i nostri medici e infermieri continuano ad ascoltare la stessa identica storia di giovani picchiati, umiliati e attaccati con i cani nel tentativo disperato di proseguire il loro viaggio”.

Giochi di violenza

Nei primi 6 mesi del 2017, il 92% dei bambini e dei ragazzi che si sono recati nelle cliniche per la salute mentale di MSF e che raccontano di aver subito violenza fisica, indicano come responsabili le autorità e la polizia di frontiera dell’UE, precisamente di Bulgaria, Ungheria e Croazia. Circa la metà di questi bambini (48%) ha identificato le autorità bulgare. Inoltre, da gennaio a giugno 2017, le équipe mediche di MSF che lavorano nelle cliniche mobili a Belgrado hanno documentato 62 incidenti di violenza intenzionale al confine con l’Ungheria e 24 al confine croato.

La gran parte dei racconti, ascoltati dalle équipe di MSF negli ultimi due anni, testimonia lo stesso schema di percosse, morsi di cani e uso di spray urticanti, in un quadro apparente di violenza sistematica contro le persone che tentano di raggiungere l’Unione Europea.

“È vergognoso che alcuni Stati membri dell’UE stiano intenzionalmente usando la violenza per impedire a bambini e ragazzi di cercare asilo in Unione Europa. In questo modo, l’unico effetto è quello di causare seri danni sia fisici sia psicologici, rendendo questi ragazzi ancora più vulnerabili e spingendoli nelle mani dei trafficanti che l’UE e gli Stati membri dichiarano di voler combattere”, conclude Contenta.

L’intervento di Medici Senza Frontiere

L’organizzazione lavora con i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti in Serbia dalla fine del 2014 fornendo cure mediche e di salute mentale, ripari, acqua e servizi igienici ai punti di ingresso e uscita dal Paese. Da gennaio 2016, è presente a Belgrado, la capitale della Serbia, per fornire cure di salute di base e mentale alle persone bloccate in insediamenti informali nella città. Nel 2017, ha aperto una clinica fissa nel centro città e continua a lanciare appelli affinché sia garantito l’accesso alle cure sanitarie, ai ripari e alla protezione per le persone più vulnerabili tra gli uomini, le donne, e i bambini bloccati in Serbia.

Le testimonianze

Sono partito con i miei fratelli ma ci siamo separati durante il viaggio. Il più grande, di 18 anni, è in Germania, l’altra di 16 è in Austria. Non so come raggiungerli e non voglio che passino dei guai. Non so cosa fare.
Ragazzo di 12 anni dall’Afghanistan

Ho visto con i miei occhi la polizia in assetto antisommossa picchiare le persone. Molti erano giovani, adolescenti, e i loro volti erano coperti di sangue. Prima hanno lanciato i lacrimogeni e poi sono entrati nella nostra stanza, hanno picchiato tutti con i bastoni e molti di noi sono stati feriti.
Giovane di 30 anni dall’Afghanistan

Sono stato catturato dalla polizia croata quando ero quasi al confine con la Slovenia e sono stato picchiato a lungo. Mi hanno spogliato nudo, faceva molto freddo. Mi hanno messo nella parte posteriore della macchina e mi hanno riportato fino in Serbia. I vestiti che indosso ora mi sono stati dati in Serbia.
Ragazzo di 15 anni dall’Afghanistan

- Leggi il rapporto "Giochi di violenza" (versione inglese)

Vedi anche

  • Melting Pot Europa & Human Side Project at the International Conference in Lesvos "Contested Borderscapes"
  • Spagna - La Corte di Strasburgo stabilisce che i “respingimenti a caldo” del Governo sono illegali
  • L’inferno serbo
  • Nuova ondata di violenze al confine serbo-croato
  • Rimpatri forzati in Afghanistan: le politiche illegali dei governi europei
  • On line il “Quarto libro bianco sul razzismo in Italia”
  • Nel cuore della rotta balcanica: la situazione in Serbia e ai suoi confini mortali
  • 2017 - un anno difficile per i migranti ai confini dell’Europa
  • Violent Borders: il reportage video che racconta la violenza contro le donne e minori lungo la Balkan Route
[ 4 ottobre 2017 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:

TAG

ARGOMENTI:
Balcani, Bulgaria e immigrazione, Croazia e immigrazione, Diritti umani, Diritto di asilo, Migrazioni, Minori e Minori Stranieri Non Accompagnati, Rapporti, Serbia e immigrazione, Solidarietà, Ungheria e immigrazione
GEOTAG:
Belgrado, Serbia

Documenti

Serbia: Games of violence Serbia: Games of violence
[ PDF - 503.5 Kb ]

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Iscriviti alla newsletter
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Agenda
  • Rassegna stampa

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Rubriche

  • Speciale CIE
  • Campagna #overthefortress
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e barriere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • Osservatorio Commissioni Territoriali
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • SPRAR
  • Voci dal Sud

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Multimedia

  • Video
  • Immagini
  • Audio

Social

facebook

twitter

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2019
creative commons

Cookies
Privacy Policy