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Sgomberi, arresti e irruzioni militari – Questa è la vera emergenza sicurezza per i migranti

Caccia agli ambulanti, sgomberi e retate, in diverse parti d'Italia. Operazioni spettacolari che minano il diritto ad abitare

Questa è una vera e propria emergenza, una di quelle per le quali solitamente si adottano misure speciali di intervento.
Non stiamo parlando del degrado o del fenomeno criminogeno del momento, ma di qualcosqa che da sempre è stato uno degli anelli deboli del sistema di welfare di questo paese, e che oggi, per i migranti in particolare, assume dimensioni ancor più gravi. Le cause in questo caso non sono però oggettive, non sono la mancanza generica di strutture di accoglienza o di politiche abitative adeguate. Si tratta di scelte ben precise che intorno al tema della casa e della già precaria situazione abitativa di molti, si presentano come ulteriori momenti di speculazione politica e occasioni di spettacolarizzazione del tema della sicurezza.
I luoghi di accoglienza sono pochi e comunque inaccessibili per molti sans papiers, quelli per i richiedenti asilo assolutamente residuali, le politiche abitative messe in atto a tutti i livelli amministrativi non sono sufficienti, mentre nel mercato privato continuano a rimanere forti resistenze nell’affittare a migranti. Come se non bastasse, retate e sgomberi continuano a colpire i pochi spazi in cui gli stessi migranti hanno trovato posto.

Castelvolturno
Dopo due irruzzioni nella stessa mattinata di venerdì, è stato sgomberato l'”America Palace”, una palazzina in cui trovavano sistemazione moltissimi migranti, molti dei quali richiedenti asilo. Molti di loro sono stati “rastrellati” nelle strade limitrofe, mentre si recava a lavoro. La motivazione? Si cercavano armi e droga, mai trovate negli appartamenti. Il risultato? 90 migranti fermati senza motivo.

La ricostruzione dei fatti a cura del Centro Sociale Ex-Canapificio e del – Movimento Migranti e rifugiati Caserta:
intorno alle 5.00 il condominio è stato circondato da circa 200 uomini della polizia con a seguito le unità cinofile, camion di pompieri, almeno 70 volanti della polizia. Gli appartamenti sono stati perquisiti e tutti i residenti dell’American Palace sono stati portati al Commissariato dei Carabinieri di Mondragone ed alla Scuola di Polizia di Caserta. 90 in tutto le persone fermate.
Mentre alcune sono ancora alla stazione dei Carabineri di Mondragone, almeno due di loro pur essendo richiedenti asilo e pur avendo stamattina un appuntamento in questura per il rilascio del permesso di soggiorno non sono ancora state rilasciate nonostante l’intervento di un avvocato. Zongo, titolare di un permesso di soggiorno per protezione umanitaria rilasciato intorno alle 13.00, ci mostra i verbali rilasciatigli. Nel primo si legge che bisognava procedere ai rilievi foto-dattiloscopici in quanto “lo stesso forniva generalità o documenti di identificazione in relazione ai quali sussistono sufficienti indizi per ritenere la falsità, (la copia del suo permesso di soggiorno!) pertanto veniva accompagnato..omissis… per essere foto segnalato”.
Nel secondo verbale di perquisizione rilasciatogli si legge che le operazioni in corso sono dovute alla repressione dei delitti di tipo mafioso e connessi allo spaccio di droga e che “a seguito di attività investigativa, si ha fondato motivo per ritenere che negli alloggi dell’edificio si potrebbero occultare armi, munizioni o esplosivi, nonché…..” 4 latitanti di cui 2 kenioti (mai visto circolare un Keniota a Castel Volturno!) che dalle testimonianze da noi raccolte nessuno dei residenti conosce. Per una intera giornata qu este persone sono state trattenute senza capirne il motivo.
L’esito delle perquisizioni è negativo. Di armi e droga neanche l’ombra.
Altri immigrati giunti a casa nel pomeriggio denunceranno la sparizione di denaro e documenti. Due gruppi sono stati trasferiti al Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria (Roma) ed altri in quello di Bari. Contemporaneamente lungo il tratto della Domitiana che va dal Centro Fernandes fino al bar Scalzone (poco dopo il condominio dove è avvenuta la retata) i migranti in attesa degli autobus di linea per recarsi al lavoro venivano presi dalle forze dell’ordine, su ambo i lati della strada e caricati sui cellulari. 8 le persone tratte in arresto perché avevano una precedente espulsione. Erano come tutti i fermati di questa operazione costata alle tasche dei contribuenti più di 100.000.

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[ leggi il comunicato della comunità comboniana di castelvolturno
[Ascolta la testimonianza di Mimma d’Amico ]

Padova
Solo il giorno prima, a Padova, la giunta guidata dal centro-sinistra del Sindaco Zanonato e composta anche da Rifondazione Comunista, comanda l’irruzione dei reparti celere della Polizia all’interno di un centro di accoglienza abitato da 11 migranti con bambini. Le famiglie ed i single, residenti nella struttura che, a rotazione, in questi anni, aveva ospitato molti migranti alla ricerca di un alloggio, permettendo loro di avere un punto di appoggio per l’avvio lavorativo e la ricerca di una sistemazione definitiva, sono stati temporaneamente ospitati in strutture temporanee nonostante gli stessi assessori, solo pochi giorni prima, avessero dichiarato l’esistenza di sistemazioni definitive.
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Al blitz dei servizi sociali e delle forze dell’ordine ne è seguito uno degli stessi abitanti insieme all’Associazione Razzismo Stop, prprio all’interno dell’assessorato ai servizi Sociali. Davanti alla stampa i rappresentanti del Comune hanno dovuto svelare la realtà: non c’è nessuna casa all’orizzonte, solo un impegno dell’Assessorato a ricercarla.
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Nella giornata di sabato invece, ancora gli stessi abitanti sgomberati insieme agli attivisti di Razzismo Stop hanno fatto visita ai banchetti di Rifondazione Comunista che distribuivano il pane contro il caro vita: “di giovedì si sgombera, di sabato si regala il pane” lo slogan.
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Sempre a Padova, nella stessa mattinata di venerdì, una operazione congiunta delle Forze dell’Ordine portava all’irruzione in due palazzi abitati da altri migranti: il risultato? Porte e finestre divelte, neppure un grammo di qualsiasi sostanza ritrovato e ben undici “pericolosissimi irregolari” fermati dagli agenti. Un pò pochino per una operazione presentata come un maxi colpo alla malavita ed allo spaccio.
Ma la guerra dell’amministrazione cittadina contro i migranti non si ferma alle irruzioni negli alloggi. Sabato pomeriggio maxi operazione a Prato della valle, la piazza del mercato del sabato, dove tra le bancherelle numerosissimi ambulanti, in larga parte senegalesi, fanno la felicità di centinaia di acquirenti, attratti dalle bnorse e le cinture griffate. Corse tra le bancarelle, le stradine del grande parco fino all’arresto di otto ragazzi, sette dei quali senza permesso. Naturalmente, anche se la scenza dell’arrivo delle unità cinofile voleva far sembrare il contrario, di droga o altro neppure l’ombra.
Altra iniziativa nella serata di lunedì con la contestazione in Consiglio Comunale degli esponenti della Giunta coinvolti nelle operazioni di queste settimane da parte degli sgomberati e dei venditori ambulanti.
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Firenze
A Firenze, ancora sabato, un corteo ha preso il via da piazza S. Marco per protestare contro l’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco di Sesto Fiorentino contro gli abitanti dell’ex osedale Luzzi che oggi ospita circa 350 migranti.

La crisi è solo all’inizio ma non manca già di mietere le prime vittime. ma non è solo economico lo sconquasso che vive la nostra società: è prima di tutto sociale e politico e l’utilizzo di queste operazioni eccezionali per attaccare anche i pochi diritti faticosamente conquistati dai migranti ne sono la dimostrazione. Molte fabbriche e aziende chiudono, molti perdono lavoro ed i comuni non trovano nulla di meglio da fare che chiudere o sgomberare anche le poche strutture che accolgievano chi aveva avuto difficoltà a trovare un alloggio.
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L’emergenza economica diventerà, se non è già, soprattutto un emergenza sociale. E nessuna politica sulla sicurezza riuscirà a nascondere questo reale ed eccezionale allarme sociale.

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa