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Si conclude il processo a Siracusa per il naufragio del Natale ‘96

Dopo l’udienza del 2/5 nella quale l’avvocato Cristiano, difensore dell’unico imputato rimasto, Cheik Thourab (proprietario del battello F174 ed ancora libero di risiedere a Malta) ha tentato una tiepida difesa, date le pesanti responsabilità rilevate e le unanimi richieste di ergastolo, si terrà mercoledì 9 maggio l’udienza conclusiva nel Tribunale di Siracusa.
Si spera in una sentenza di condanna, ma dopo oltre 10 anni la richiesta di Verità e Giustizia da parte dei superstiti e dei familiari delle vittime è ancora lontana dal suo soddisfacimento; a Catania intanto procede l’altro processo contro il capitano della Yohan, il libanese Youssef El Hallal, con l’udienza che si terrà in Corte d’Assise d’Appello il prossimo 14/5 .

Intanto proseguono , dopo i primi sopralluoghi, le operazioni di recupero del relitto della F174 a 19 miglia a largo di Portopalo, ma dopo tanto tempo le operazioni sono rese più difficoltose a causa delle reti impigliate sui resti in fondo al mare; se si fossero soddisfatte le richieste dei familiari delle vittime già poco dopo il naufragio, come da impegni pubblicamente presi dal primo governo Prodi; il recupero del relitto avrebbe inoltre potuto costituire un’evidenza nel corso del processo.
In quei mesi però il centrosinistra subiva e condivideva l’offensiva delle destre nelle politiche securitarie contro i migranti ( la marina italiana si rendeva responsabile nel Canale d’Otranto nel marzo ’96 dell’affondamento della nave albanese Kater i Rades causando oltre 90 vittime) e si preparava lo scellerato parto della legge Turco-Napolitano e delle nuove galere etniche, che adesso si vorrebbero ridurre, “umanizzare” con la collaborazione di qualche cooperativa “rossa”, ma comunque mantenere.

Mercoledì 9/5 alle ore 12,30 conferenza-stampa di fronte al Tribunale di Siracusa interverrano gli avvocati difensori delle vittime e le associazioni solidali

Arci(Sr), Attac-Catania, Senza Confine, Rete Antirazzista Siciliana

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