Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Siamo tutti fuori posto? Percorsi e riflessioni sul diritto di asilo

A cura di A. Agostini, E. Gentili, E. Squarotti

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Questa pubblicazione si inserisce nel rapporto instaurato tra il progetto regionale “Emilia-Romagna terra d’asilo” e il “mondo universitario”. In particolare, alcuni studenti o neo-laureati, che hanno frequentato con assiduità i seminari di approfondimento e altre iniziative di sensibilizzazione del progetto, sono poi rimasti in contatto tra di loro, dando vita a un piccolo gruppo che, con la collaborazione del progetto regionale, arriva a realizzare oggi questo primo lavoro.

In queste pagine vengono presentati, infatti, una serie di brevi articoli – frutto di lavori di ricerca e studio ovviamente molto più lunghi e complessi – su temi collegati al diritto di asilo, affrontato da diverse angolazioni.
Quella più locale, di accesso ai servizi e possibilità di ritrovare, oltre all’indipendenza economica, una dignità e una consapevolezza di sé spesso dimenticate o tragicamente umiliate nel proprio Paese, così come durante il viaggio e, purtroppo, anche in Italia.
Oppure l’angolazione internazionale, o perlomeno europea, attenta ad approfondire le politiche di gestione dei flussi migratori “misti” (migranti economici e rifugiati assieme), attraverso lo spostamento e l’irrigidimento della frontiera dell’Unione, e la predisposizione di meccanismi e procedure diretti essenzialmente al controllo delle persone, alla limitazione della loro libertà di movimento e di ricerca di opportunità sul suolo europeo.

Lo studio di questi temi – intorno ai quali, sia a livello locale, sia a livello nazionale ed europeo, si stanno giocando, spesso sulla pelle di migranti e rifugiati, “partite” decisive per il futuro assetto della società in cui vivremo – lo studio, si diceva, di questi temi e la diffusione di queste ricerche rientra pienamente anche nell’ambito di un’altra attività promossa dal progetto Emilia-Romagna terra d’asilo, cioè quella relativa alla sensibilizzazione e alla corretta informazione in materia di diritto di asilo.

L’obiettivo che si pone questa pubblicazione è infatti soprattutto quello – molto ambizioso – di fungere, grazie alla competenza e alla disponibilità dei suoi autori, da stimolo verso l’organizzazione di ulteriori iniziative da parte di Enti Locali, associazioni, Università, società civile in generale, per un aumento della consapevolezza ed un’acquisizione degli strumenti interpretativi di questo complesso e delicato fenomeno.
È proprio questo “salto in avanti” nella conoscenza che sarà alla base di ogni futura politica di tutela del diritto di asilo (espressamente sancito dalla nostra Costituzione all’art. 10) e di accoglienza dei rifugiati in fuga da persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani (prevista e garantita da Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia).

In conclusione, con questa raccolta si è voluto fare un primo tentativo di radunare – in forma necessariamente sintetica – alcuni sforzi di approfondimento della tematica del diritto di asilo, maturati in ambito universitario, al fine di fissare e, ci auguriamo, valorizzare l’esistente, inteso soprattutto come risorsa umana, intellettuale, capace di far riflettere su aspetti fondamentali poco conosciuti non soltanto dalla generalità delle persone e delle Istituzioni, ma anche sovente da noi stessi “addetti ai lavori”.
Dall’interesse che questa iniziativa saprà suscitare e dalla capacità di farsi comprendere come una risorsa da cogliere, dipenderà naturalmente la possibilità che essa possa essere replicata ed eventualmente migliorata in futuro.

Alessandro Fiorini e Giorgio Palamidesi
Referenti del progetto Emilia-Romagna terra d’asilo per Provincia di Parma e Regione Emilia-Romagna.

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“Emilia-Romagna terra d’asilo” è un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna dal 2005, come prima iniziativa di attuazione di un Protocollo d’Intesa in materia di richiedenti asilo e rifugiati sottoscritto da Regione, Enti Locali, realtà del terzo settore e organizzazioni sindacali nel 2004.
Tra le altre cose, il Protocollo impegna “la Regione a realizzare provvedimenti amministrativi e legislativi conseguenti […] mediante azioni concertate ed integrate indirizzate all’inserimento socio-lavorativo di rifugiati, richiedenti asilo e titolari di permesso per motivi umanitari”.
Coordinato fin dalla sua prima annualità dalla Provincia di Parma, il progetto si giova attualmente dell’adesione e partecipazione alle iniziative di circa 40 realtà pubbliche o del privato sociale.