Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Sicurezza e legalità made in Rimini

Comunicato Laboratorio Sociale Paz

Eccoci qua, benvenuti al teatrino dove ogni cosa sembra già scritta e rivista. Che sia il caldo prematuro di questi mesi, il clima impazzito ad esasperare gli animi, ci sembra una scusa bella e buona. Ma si sa, che infondo quando arriva l’estate, RIMINI, la città dall’identità ricombinante si assurge a paladina del divertimento e della sicurezza più trend come fosse una grande metropoli.
Che l’Assessore Bigini non ci sia mai piaciuto era chiaro a tutti, poco chiaro invece alla società civile riminese, alle tante associazioni, che costui sta alimentando in modo irrefrenabile una spirale pericolosa, quella che lega la figura del migrante, e non solo del cosiddetto abusivo, a quella del criminale. Speravamo che con il senno di poi qualcuno, dentro quei palazzi, si accorgesse che la vendita ambulante non è un qualcosa di chiaramente decifrabile.

Il problema non è a monte o in spiaggia, il problema è legato a quel meccanismo di controllo e di sfruttamento sulla forza lavoro migrante, che è incarnato in tutte le leggi sull’immigrazione e che è il nesso fondamentale anche della legge delega Amato/Ferrero, che non rompe quel legame di sfruttamento ma anzi si impone di regolarlo.
Fino a quando ci saranno leggi che in maniera intrinseca producono irregolarità ovvero clandestinità, e chi lavora nel sociale lo sa bene, infinite saranno le forme di sopravvivenza, perché scusateci se lo ricordiamo, ma i venditori ambulanti sono persone in carne e ossa, così come le migliaia di lavoratori e lavoratrici che mantengono in vita gli alberghi, i ristoranti, i negozi, le spiagge ecc… e dei quali nessuno dice mai nulla.

Quando dicevamo che a Rimini le urne sono imbrigliate dai poteri forti, albergatori, palazzinari, speculatori, non ci sbagliavamo, perché appunto ciò che anima le politiche sicuritarie riminesi non è la lotta allo sfruttamento e al lavoro nero, ma bensì la lotta al venditore o che dir si voglia.

Ci rivolgiamo per questo anche a chi lavora nel settore turistico, a 900/1000€ al mese, quando va bene, per 14 ore al giorno; ci rivolgiamo ai subappaltati dell’edilizia, cittadini rumeni, ucraini, albanesi, marocchini che lavorano senza tutela, che spesso hanno infortuni permanenti come la perdita della vista o dell’uso degli arti, che vengono minacciati dai caporali e lasciati poi senza stipendio.

Perché queste cose l’Assessore Biagini fa finta di non vederle?!

E poi ci rivolgiamo a chi è stanco della sudditanza, a chi crede ancora di essere un cittadino e come tale di voler esercitare la sua sovranità, tolta la maschera all’Assessore Biagini, non credete che dietro tutto il suo impianto di sicurezza e legalità si nasconda la vera illegalità? Pensiamo un po’ ad es. al metro di Costa, che i cari cittadini di Miramare forse non conoscono ma che creerà dei bei danni per i loro affari e per il turismo; pensiamo un po’ alla merda in mare, scaricata ad ogni temporale; o alle colate di cemento sparse qua e la senza alcunché minimo criterio; agli affitti alle stelle per non parlare del coste delle case, il tutto, poi, votato a colpi di maggioranza senza un minimo coinvolgimento dei cittadini… non credete forse che questa sia la vera illegalità?!

Allora lor signori, alziamo la testa e caliamo le bende dagli occhi e iniziamo a ragionare… perché quando leggiamo a titoloni sui giornali “Abusivismo commerciale“, “Extracomunitari delinquenti” ricordiamoci che la notizia va ben decifrata, poiché, dietro di essa si nascondono ben altre cose.

Noi continueremo a praticare resistenza alle logiche da Far West, perché qui restiamo, e continueremo a costruire un’altra città/comunità, contro quel modello escludente di società che genera guerra: che sia la repressione sui migranti o l’inceneritore, che sia il cemento o lo sfruttamento lavorativo, che sia la precarietà o la distruzione dell’ambiente.

Laboratorio Sociale Occupato Paz