Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da La Nuova di Venezia e Mestre del 26 giugno 2006

Silenzio sui no-global arrestati

Preoccupati i genitori dei 5 giovani bloccati a Barcellona mentre manifestavano contro un Cpt per immigrati clandestini .

Effettivamente, poche sono le rassicurazioni che giungono dalla penisola iberica. Di sicuro c’è solo il fatto che, durante l’arresto, i testimoni non hanno assistito ad abusi da parte delle forze dell’ordine. Il che fa ben sperare.
«Quello che capita tra le mura della prigione spagnola, però – commenta un giovane dei centri sociali – non possiamo saperlo». Tra il silenzio dei cellulari degli arrestati e la pressoché completa assenza di risposte da parte del Governo spagnolo, a parlare è Luca Casarini, leader dei disobbedienti, che, messosi in contatto con gli avvocati spagnoli che curano la difesa dei 59 arrestati (15 italiani, tra cui le 4 giovani e il ragazzo veneziani) riferisce la possibile scarcerazione per oggi.

Casarini, però, sottolinea la discrepanza tra il pensiero del giudice catalano e la volontà della polizia: «Questa mattina (ieri, ndr) sulla prima pagina del quotidiano El Pais è stata diffusa la notizia dell’arresto dei nostri compagni e viene spiegato che, data la scarsa entità delle accuse (danneggiameto e manifestazione non autorizzata), il giudice voleva rilasciarli subito. La Guardia Civil, invece, ha insistito perché gli interrogatori fossero fatti, davanti al giudice, tra oggi e domani, tenendo in carcere i compagni almeno fino a lunedì». Per eventuali mobilitazioni in città, spiegano i giovani dei centri sociali, si aspetta, quindi, di vedere se, davvero, quest’oggi «i compagni arrestati ingiustamente» verranno scarcerati. «In caso contrario – aggiunge Tommaso Cacciari, del Lat (l’aula-laboratorio autogestito ai Tolentini) – se cioè la Guardia Civil cercherà di rallentare ulteriormente i tempi di scarcerazione con altre scuse insostenibili, saranno inevitabili iniziative in qualche rappresentanza spagnola». Nel frattempo, comunque, come annuncia Casarini: «Ci stiamo preparando per le giornate di mobilitazione, dal 19 al 23 luglio, a Gradisca d’Isonzo (dove parteciperanno anche molti compagni spagnoli), sempre contro i Cpt e per la difesa dei diritti dei migranti». L’arresto a Barcellona dei 59 attivisti, dunque, non ferma, anzi rafforza, la lotta dei disobbedienti che, più volte anche in questi giorni, hanno confermato la loro volontà di non cedere e di non accettare «alcun tipo di Centro di Internamento per migranti: campi di detenzione amministrativa per individui che non hanno commesso alcun reato penale».

Vittorio Tonon