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dal Messaggero Veneto del 17 giugno 2007

Sindacati in piazza per i permessi di soggiorno

Oltre cento stranieri hanno protestato per i tempi di rilascio troppo lunghi, oltre i 20 giorni previsti dalla legge

Udine. Invocano il ripristino di un sistema che consenta il rilascio dei permessi di soggiorno in 20 giorni, come da legge, e il trasferimento in tempi brevi delle competenze per il rinnovo di questi documenti ai Comuni. Queste le richieste che Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato ieri al Prefetto, Camillo Andreana, a conclusione della manifestazione cui le sigle sindacali e un centinaio di persone hanno dato vita sotto il palazzo del rappresentante del Governo.
Il nodo per i sindacati, dunque, sono le procedure per l’emissione dei permessi di soggiorno elettronici, sistema nel quale da sei mesi il ministero dell’Interno ha coinvolto anche le Poste italiane e che, provocando costi più alti e ritardi, è al collasso. Ed è proprio nel tentativo di risolvere la situazione che la Cgil, rappresentata ieri dal segretario Glauco Pittilino e da Abdou Faye dell’Alef, la Cisl con Roberto Muradore e Fallou Nyang dell’Anolf e la Uil, con il segretario Ferdinando Ceschia e Abderahim Benmansour, si sono rivolte al Prefetto. «Andreana si è dimostrato preparato e attento davanti alle nostre istanze – hanno detto Muradore e Faye –, garantendoci che solleciterà il Governo affinché il sistema divenga più efficace. Ma il Prefetto ci ha anche spiegato di voler fare delle prefettura un luogo di coordinamento tra tutte le istituzioni coinvolte nel rilascio dei permessi». Con il nuovo meccanismo, insomma, a distanza di mesi dalla presentazione della domanda gli immigrati non riescano a ottenere il permesso di soggiorno, anche perché la nuova procedura a ogni piccolo errore blocca la richiesta. «Insomma – hanno spiegato i rappresentanti di sindacato e immigrati – ora dobbiamo cercare di contenere i danni, fermo restando che le Questure devono restare la prima interfaccia del sistema».

Anna Buttazzoni