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Da L'Informazione del 13 marzo 2007

Solo il 28,4% delle richieste di permesso di soggiorno a Reggio sono andate a buon fine

Kit dispersi nella burocrazia

di Camilla Savelli

Cosa è successo di tutti i kit per la richiesta di permesso di soggiorno compilati dagli stranieri che hanno atteso per giornate intere in fila davanti agli uffici postali? E’ quello che ci siamo chiesti prendendo spunto da un’indagine pubblicata ieri su Il Sole 24 Ore e che porta alla luce una delle pecche più grosse del nostro paese e della nostra provincia: la burocrazia.
Tirando le somme in Italia quello che emerge è che in quasi tutte le città la percentuale di richieste andate a buon fine, cioè che si sono trasformate in permessi di soggiorno firmati, è decisamente bassa. Milano ad esempio arriva appena al 29,8 percento di richieste arrivate a completamento e Roma al 22,7%.

Reggio Emilia
Ma Come vanno le cose a Reggio? Abbastanza male se si considerano tutte le facilitazioni pensate e attuate come lo sportello dedicate e tutta l’attenzione che viene data al tema dell’immigrazione. Molti si ricorderanno le file chilometriche di stranieri davanti alle poste per cercare di aggiudicarsi uno dei kit per il permesso di soggiorno: delle 6mila 221 richieste inoltrate regolarmente da questi stranieri, solo mille e 764 sono diventate permessi di soggiorno firmati, cioè il 28,4% . Da una tra le prime quattro province per numero di immigrati in Italia c’era da aspettarsi un po’ di più.
Un po’ meglio i nostri cugini a Modena che su 10mila e 303 richieste ne hanno definite 4mila e 28 pari al 39,1% e i fratellastri di Parma che su 5mila e 226 richieste ne hanno consegnate mille e 709 pari al 32,7%. Bologna è la migliore con 6mila richieste evase pari al 47%.

Uffici e tempi
Ma qual è il problema? Sembra che tutte le richieste che non sono ancora state firmate, o respinte, vaghino tra gli uffici dalla Questura alla Direzione Provinciale del Lavoro, dallo Sportello Unico alle ambasciate italiane all’estero che le devono rimandare con il visto.
All’inizio dell’anno le Prefetture e le sedi della Direzione Provinciale del Lavoro italiane avevano previsto tempi molto più brevi e avevano giudicato possibile la chiusura delle pratiche per marzo ma ad oggi sarà possibile solo verso giugno o luglio.
I tempi sono slittati di mesi per molti motivi tra cui la carenza di personale negli uffici . Il problema di burocrazia e carenza di personale è comune in tutta Italia anche se nei centri piccoli va meglio che nelle grandi città dove le richieste definite non raggiungono il 30%.
I lavoratori interinali richiesti per evadere le pratiche sono stati mandati in ritardo e questo ha allungato i tempi e il personale è comunque troppo poco per occuparsi in tempi rapidi di tutte le richieste che sono state circa 392mila e 77.
In totale le richieste restituite con visto e firma sono 179mi1a 976,pari al 46% delle richieste in tutta la nazione.