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Somalia – Baidoa, confermata presenza truppe etiopi

Un numero imprecisato di veicoli militari dell’Etiopia è arrivato oggi nella città meridionale di Baidoa, sede del governo di transizione somalo: lo hanno confermato alla MISNA testimoni oculari raggiunti per telefono, mentre le autorità somale e quelle di Addis Abeba hanno però smentito. Nelle ultime ore l’Etiopia aveva dichiarato di essere pronta a proteggere il governo ad interim della Somalia in caso di un eventuale attacco delle Corti islamiche.
Anche un cronista dell’emittente britannica ‘Bbc’ ha affermato di aver visto uomini dell’esercito etiopico in città, mentre non è chiara la consistenza delle colonna di veicoli militari giunta a Baidoa. Alcuni riferiscono di una ventina di automezzi con a bordo anche pezzi di artiglieria; testimoni interpellati dalla MISNA parlano di “alcuni veicoli e qualche camion militare”.
All’agenzia ‘Afp’ il portavoce governativo Abdirahman Nur Mohamed Dinari ha però risposto che “è assolutamente falsa”. Da Addis Abeba, un funzionario del ministero della Difesa, coperto da anonimato, ha detto smentito la presenza “anche di un solo soldato etiopico in territorio somalo”. Nelle scorse settimane i militari provenienti dall’Etiopia aveva superato il confine in più di una località.
La tensione era salita ieri, per la presenza di un capo militare dell’Unione delle Corti islamiche nella cittadina di Buur Hakaba, circa 60 chilometri da Baidoa; la MISNA ha appreso da fonti locali che le truppe islamiche si sono già ritirate per fare rientro verso Mogadiscio, dove hanno preso il potere all’inizio di giugno.
Nelle ultime ore il primo ministro somalo Ali Gedi aveva accusato le Corti islamiche di voler attaccare Baidoa; l’Etiopia – alleata del presidente somalo ad interim Abdullahi Yusuf – aveva assicurato un suo intervento a difesa del governo di transizione della Somalia. Le Corti avevano però tuttavia smentito l’intenzione di attaccare Baidoa. Sabato si dovrebbe svolgere un secondo incontro tra il governo di transizione e l’Unione delle Corti islamiche a Khartoum.
All’inizio della settimana, il cosiddetto ‘gruppo di contatto per la Somalia – che comprende tra gli altri Unione Europea ed Africana, Italia, Norvegia e l’organismo regionale dell’Africa orientale ‘Igad’ – aveva sollecitato l’avvio di colloqui intra-somali per l’allargamento delle attuali istituzioni di transizione, ipotizzando così una partecipazione delle Corti al governo.
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