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Somalia: sostegno militare Usa ai signori della guerra

Continuano le critiche nei confronti del governo degli Stati Uniti accusato di essere il principale sostenitore militare e finanziario della cosiddetta ‘Alleanza contro il terrorismo’, il gruppo che raccoglie alcuni dei principali signori della guerra di Mogadiscio e che nei mesi scorsi ha giurato di cacciare dalla città somale le cosiddette Corti Islamiche, ritenute collegate al terrorismo internazionale.
L’ambasciatore somalo in Egitto, Abdulahi Hasan Mohamoud, ha sottolineato soprattutto come Washington abbia completamente ignorato il governo di transizione nato al termine dei colloqui di pace voluti dalla comunità internazionale. “I fatti di Mogadiscio di queste ultime settimane rappresentano la principale minaccia alla legittimità del governo di transizione del presidente Abdullahi Yusuf. Ed è paradossale che questa minaccia sia alimentata da paesi che per anni hanno sostenuto, a parole, l’importanza di ridare delle istituzioni a un paese abbandonato per anni nell’anarchia più totale” – ha detto all’agenzia Misna una fonte diplomatica occidentale contattata a Nairobi, che ha chiesto di restare anonima.

Dopo che nelle scorse settimane la battaglia tra fazioni rivali ha provocato circa 150 morti e oltre 250 feriti resta alta la tensione a Mogadiscio – riporta l’agenzia Misna. I miliziani delle due fazioni avversarie sono rimasti nelle posizioni di combattimento da alcuni giorni, malgrado la tregua in vigore ormai da quasi dieci giorni. Intanto da Khartoum arriva la notizia che il presidente del Sudan Omar Hassan al-Bashir si impegnerà in una mediazione tra i protagonisti dei combattimenti: la sedicente ‘Alleanza anti-terrorismo’ composta da alcuni signori della guerra locali, ministri e commerciani – sostenuta in modo ormai dichiarato dagli Usa – e le cosiddette milizie delle ‘Corti islamiche’, che avrebbero legami diretti con elementi radicali.

Nei giorni scorsi il Segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan ha lanciato un appello affinché le fazioni in lotta dichiarino immediatamente un cessate il fuoco definitivo. Il portavoce dello stesso Annan ha riferito a fonti statunitensi che il Seretario Generale “é fortemente preoccupato” per l’aumento della violenza e “invita tutte la parti a fornire il loro supporto alle istitutioni del Governo di Transizione” nel tentativo di riportare la pace nel Corno d’Africa.

E in vista della Conferenza dei Paesi donatori e dei Governi che entro il 2006 si riuniranno a Roma per pianificare il futuro degli aiuti alla Somalia, le Ong Italiane chiedono di partecipare alla riflessione in programma. “Dobbiamo affrontare i complessi problemi della presenza italiana in Somalia con una seria riflessione che porti al rilancio della solidarietà nei confronti del suo popolo” – afferma un comunicato del Forum delle Ong italiane per la Somalia. Della conferenza dei paesi donatori per la Somalia, promossa dal Governo italiano in collaborazione con quello svedese, si parla da tempo ed oggi sembrano essere maturi i tempi per la realizzazione dell’evento che vedrà riuniti a Roma, probabilmente verso la fine del 2006, al più tardi agli inizi del 2007, tutti i principali donatori, i rappresentanti politici locali, le istituzioni coinvolte nel processo di sostegno alla cooperazione verso la Somalia. Il risultato della conferenza governativa si concretizzerà nella proposta di un piano pluriennale di intervento per la Somalia che potrebbe estendersi anche ai paesi confinanti del Corno d’Africa. [GB]