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tratto da: peacereporter.net

Spagna – Arresti su commissione

Il ministero degli Interni di Madrid stabilisce 'quote' di immigrati marocchini da arrestare

Lo scorso febbraio è emerso che gli agenti della Polizia nazionale di Madrid stavano applicando da alcuni mesi nuove disposizioni in merito al numero degli arresti da eseguire ai danni di immigrati irregolari.

Secondo un documento interno proveniente da un commissariato della capitale visionato in primo luogo da EuropaPress, sarebbe stato imposto un tetto minimo settimanale di arresti per ogni singolo distretto e inoltre sarebbe stata esplicitata la convenienza dell’arresto di immigrati di nazionalità marocchina, per via delle esigue spese di rimpatrio via terra verso il vicino Marocco. Il contenuto del documento era stato risultato di una riunione avvenuta lo scorso 12 novembre e era stato trasmesso al commissariato di Villa de Vallecas, che nel caso specifico avrebbe dovuto presentare 35 arresti a settimana e, nel caso in cui quel numero non fosse stato raggiunto, gli agenti avrebbero potuto eseguire l’operazione al di fuori della loro giurisdizione. Lo scorso 16 febbraio Atime, associazione sindacale che si occupa dei diritti dei lavoratori immigrati marocchini residenti in Spagna, ha emesso un comunicato stampa nel quale venivano denunciati numerosi episodi di operazioni poliziesche sommarie nei confronti della comunità marocchina, in particolar modo nelle città di Madrid e Valencia, e richiedeva una chiarificazione in merito al Ministro degli Interni Alfredo Pérez Rubalcaba.

Lo stesso giorno il ministro spagnolo rispose ammettendo di aver disposto delle indicazioni numeriche dirette a garantire la diminuzione del tasso di delinquenza, negando quindi ogni ombra di illegalità e discriminazione alle operazioni suggerite alla Polizia Nazionale e senza fare alcun riferimento al caso specifico degli immigrati marocchini. A fronte del presunto malinteso creato dal corpo di polizia, la Confederación Nacional de Policía ha espresso il suo disappunto rispetto alle parole del ministro additando alla politica del governo quanto accaduto a Madrid; ha commentato infatti l’ansia dell’attuale legislatura di manipolare a suo favore i dati in materia di sicurezza e immigrazione regolare, sulle quale il premier Zapatero avrebbe investito enormemente nelle due campagne elettorali senza però riuscire a raggiungere i risultati sperati.

Anche le sigle sindacali della polizia spagnola, Sup, Cep, Ufp e Spp, sono intervenute nel dibattito reclamando una dichiarazione di responsabilità da parte del ministero che ha diffuso queste precise disposizioni e dichiarando la totale subordinazione dei commissariati a quanto stabilito dall’alto. L’intervento dell’ambasciatore marocchino Omar Azziman giunge con profondo rammarico ai vertici del gruppo per le Politiche del Mediterraneo del ministero degli Esteri. A oggi, infatti, il Marocco è uno dei paesi stranieri con il quale la Spagna sta intessendo solidi rapporti di cooperazione economica e politica e risulta alquanto incongruente questo scivolone in materia di politica interna. Nel frattempo continuano le polemiche tra governo e polizia, e oggi giunge un nuovo comunicato da parte dei sindacati delle forze dell’ordine i quali segnalano che le disposizioni ‘quantitative’ sugli arresti indiscriminati ai sin papeles furono effettivamente diffuse a tutti i commissariati del Paese e che non si trattò di una soggettiva interpretazione di quanto comunicato dal ministero.