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Spagna/Marocco – Non si muore solo alla frontiera…

Per la quinta volta consecutiva nell’ultima settimana, all’alba del 6 ottobre, circa 1.000 immigrati subsahariani armati di scale di legno rudimentali hanno tentato di scavalcare la doppia recinzione che separa la città spagnola di Melilla dal territorio marocchino.
Il tentativo è stato però fermato dalle forze di sicurezza spagnole e marocchine che hanno impiegato materiali antidisturbo e un elicottero.
Il controllo sulle due frontiere è stato rafforzato, con l’invio di 480 soldati dell’esercito da parte del governo spagnolo e 1.600 agenti da parte del governo marocchino, da giovedì scorso, quando durante un tentativo di massa di scavalcare le recinzioni, 5 immigrati sono morti, uccisi da colpi di pistola.
Su questa vicenda però non sono ancora chiare le responsabilità.

Ma non si muore solo alla frontiera.
Sul sito di Indymedia Estrecho leggiamo la forte denuncia rispetto ai rimpatri, o meglio alle deportazioni.

Dalla settimana scorsa le autorità marocchine hanno intensificato le deportazioni di massa.
Nella notte del 5 ottobre 1.000 immigrati subsahariani sono stati abbandonati nel deserto del Sahara, dove c’è solo sabbia, non una città e tantomeno acqua e cibo.
Già 14 i morti, denunciano gli attivisti di Indymedia Estrecho.

A poche ore dal viaggio a Melilla della vicepresidente del governo spagnolo María Teresa Fernández de la Vega, che oggi si sposterà nell’altra enclave spagnola di Ceuta, la visita vuole rassicurare i presidenti delle due città spagnole che accusano il governo di non difendere abbastanza la “sicurezza” delle due enclave.
Ma proprio in queste ore in Spagna fanno discutere le immagini [ guarda il video ] riprese dall’emittente televisiva Telecinco, andate in onda martedì scorso, che mostrano agenti della Guardia Civil mentre prendono a calci e pugni un immigrato immobilizzato a terra nella zona frontaliera di Melilla.
Le dichiarazioni della Guardia civile che definiscono l’episodio un “caso isolato e eccezionale”, sono smentite dal rapporto di Medici senza frontiere pubblicato il 29 settembre scorso che denuncia l’escalation di violenza nell’applicare le misure per il controllo dell’immigrazione al confine tra Marocco e Spagna attraverso le testimonianze e i referti medici degli immigrati visitati.

Ci ha presentato il rapporto Andrea Accardi di Medici Senza frontiere.
[Ascolta la presentazione ]