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da Il Messaggero on line del 22 giugno 2008

Spagna: migranti africani assaltano Melilla con pietre e bastoni

I migranti africani tornano a premere sulla frontiera di Melilla, una delle enclave spagnole in Marocco, porta dell’Europa per i poveri dell’Africa subsahariana. Una settantina di persone ha assaltato all’alba di oggi, intorno alle 4.30, con pietre e bastoni il posto di frontiera di Beni-Enzar. Diversi poliziotti sono rimasti feriti. La maggior parte dei migranti è stata respinta, ma alcuni sono riusciti ad entrare e vengono ricercati dalla polizia spagnola.

In passato gli africani aveva cercato di forzare il reticolato e il filo spinato che divide i due territori, ma stavolta hanno puntato direttamente al posto di frontiera. Armati di pietre e bastoni, hanno cercato di sopraffare le guarnigioni marocchina e spagnola, contando sulla superiorità numerica. Qualche poliziotto si è preso qualche bastonata, qualche africano è riuscito a sgattaiolare nell’enclave. Le guardie spagnole, tuttavia, sono riuscite a riprendere il controllo della situazione e a spingere indietro i migranti. Non ci sono stati feriti gravi, solo diversi poliziotti contusi. A Melilla la polizia si è subito messa a caccia dei clandestini entrati.

La Spagna si ritrova così in prima linea sul fronte dell’immigrazione. Una settimana fa 500 africani sono arrivati nell’arcipelago atlantico delle Canarie: quattro di loro sono poi morti di sfinimento all’ospedale. La fine della moratoria alla pesca in Mauritania (che impediva ai trafficanti di caricare i clandestini su pescherecci) fa temere un nuovo assalto alle isole. Un centinaio di migranti sono stati intercettati ieri sera su due imbarcazioni al largo della costa andalusa, sul Mediterraneo. L’assalto di stamani a Melilla fa temere una nuova emergenza. Nel 2005, gli africani avevano dato l’assalto ai reticolati delle due enclave spagnole in Marocco (l’altra è Ceuta): 14 di loro erano caduti sotto i colpi delle guardie marocchine e spagnole. Nel 2006 c’era stato un altro assalto ai reticolati, con un’altra vittima. Stavolta i migranti sono diventati ancora più audaci (o disperati), attaccando direttamente le guardie. Probabilmente non avevano più nulla da perdere.