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da Peacereporter del 9 novembre 2007

Stati Uniti – La pace del deserto

Calano i decessi dei migranti clandestini tra Usa e Messico. Ma sulle cause ci sono più ipotesi

Continuano a morire nel deserto, più di uno al giorno. Ma meno dell’anno scorso, e del 2005. Per il secondo anno di fila, il numero dei migranti clandestini che hanno perso la vita intorno confine tra Stati Uniti e Messico è diminuito. Nell’anno fiscale conclusosi lo scorso 30 settembre, i decessi sono calati del 12 percento, da 453 a 400. Due anni prima erano stati 494. “Sebbene il numero sia ancora alto, abbiamo fatti progressi significativi”, ha detto Lloyd Easterling, il portavoce della polizia di frontiera statunitense.

La costruzione della rete di recinzione al confine tra Usa e MessicoI dati. Secondo le autorità Usa, la tendenza alla diminuzione è dovuta ai maggiori controlli lungo il confine, grazie al dispiegamento di 2.500 nuovi agenti, e al prolungamento delle reti di separazione al confine (110 chilometri in più negli ultimi dodici mesi). Meno clandestini, meno morti nelle lunghe traversate del deserto che i migrati compiono prima di arrivare a una città, affrontando per giorni temperature che superano i 40 gradi. Ma non sono solo il clima e la disidratazione ad essere fatali: lungo il percorso si può anche morire per incidenti dei veicoli che trasportano i migranti, correndo a più non posso. Alcuni cadono vittima di veri e propri attacchi di banditi.

Mutamenti profondi. Oltre ai maggiori controlli, al calo dei decessi potrebbe aver contribuito anche un cambiamento graduale nelle rotte dei migranti. Negli ultimi tempi è stato segnalato come siano calate le rimesse dei messicani negli Stati Uniti, e come sia invece aumentato l’invio di denaro a casa da parte dei centroamericani dall’Europa. Secondo alcuni analisti, il crescente clima ostile verso gli immigrati ispanici negli Usa contribuisce a questa tendenza. A completare il quadro, negli ultimi cinque anni sono calati del 20 percento gli arresti di clandestini che avevano già oltrepassato il confine con il Messico.

Le critiche. Ma il dato sul calo dei morti negli ultimi due anni è anche fonte di polemica. John Cornyn, un senatore repubblicano del Texas in prima linea nella battaglia contro l’immigrazione clandestina, ha criticato l’amministrazione Bush per aver fatto troppo poco per “rinforzare i nostri confini e applicare la legge”, citando in particolare i finanziamenti per 3 miliardi di dollari recentemente eliminati da una legge di bilancio. E secondo il reverendo Robin Hoover, fondatore dell’associazione Humane Borders (che gestisce diverse cisterne d’acqua nel deserto dell’Arizona), “l’intensificazione dei controlli ha portato i trafficanti di clandestini a cercare nuove rotte, spesso più pericolose”. Per Hoover, il ritrovamento di meno cadaveri ha un solo significato: la polizia deve ancora trovarli.

Alessandro Ursic