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da Il Corriere Romagna del 26 ottobre 2004

Stranieri, sportelli decentrati

FORLI’ – Mai più file all’ufficio stranieri della Questura. E’ l’obiettivo, congiunto, della Prefettura di Forlì-Cesena, dell’Amministrazione provinciale di Forlì-Cesena e della Questura di Forlì-Cesena che hanno firmato un “protocollo d’intesa per la prenotazione decentrata, dei servizi allo Stato erogati dalla Questura, tramite rete telematica, agli stranieri”.Gli sforzi congiunti di Questura e Provincia partono da alcune iniziative che sono l’istituendo “Sportello unico per l’immigrazione” e l’istituito “Osservatorio provinciale sull’immigrazione” e l’attivazione del progetto “Dedalo Forlì-Cesene” punta alla razionalizzazione del lavoro svolto quotidianamente dagli operatori addetti agli sportelli degli uffici interessati. Servizi che attualmente vengono erogati nella sede della Questura di Forlì-Cesena e e nel Commissario di Ps di Cesena.

Ieri mattina, nel corso della riunione del Consiglio territoriale per l’immigrazione, il prefetto Salvatore Montanaro ha illustrato il protocollo fra gli enti nella provincia: “Questo territorio nella piena applicazione delle leggi esistenti intende favorire la qualità dell’integrazione e garantire nel rispetto delle regole il dialogo interreligioso e offrire risposte efficaci all’utenza straniera agli sportelli. Il decentramento delle domande nei diversi Comuni fornirà la possibilità di effettuare le prenotazioni nei vari Comuni per poi effettuare in Questura il completamento delle pratiche. Una collaborazione che determinerà celerità e ridurrà le difficoltà di attesa negli utenti delle cosiddette fasce deboli come i bambini, anziani, disabili, le donne in stato di avanzata gravidanza”.Soddisfazione da parte di Massimo Bulbi, presidente della Provincia di Forlì-Cesena: “Stato ed enti locali collaborano con il giusto spirito per passare dalla cultura dell’accoglienza a quella dell’integrazione e lo fanno cercando di rispondere anche al mondo imprenditoriale che chiede manodopera straniera inserita nella vita delle nostre società”.

E se il questore Calogero Germanà chiarisce che: “questa scelta aiuta a rendere le istituzioni più vicine alla gente, d’altra parte l’obiettivo è proprio quello di rendere la “Sicurezza più partecipata ma anche più condivisa”. Per agevolare l’iniziativa si andranno a fomare anche delle zone. Forlì coordinerà oltre alla propria città, iCastrocaro, Dovadola, Portico, Premilcuore e Rocca San Casciano. A Galeata, comuni referenti sono anche Civitella e Santa Sofia. Modigliana e Tredozio, mentre Meldola starà unita con Predappio e Forlimpopoli a Bertinoro.

di Pietro Caruso