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Studio: immigrazione non aumenta criminalità

Il tasso di criminalita’ non aumenta con l’immigrazione. Lo dicono i dati di una ricerca realizzata da Paolo Buonanno, dell’universita’ di Bergamo, con la collaborazione la Paris School of Economics, e la Banca d’Italia. Lo studio, presentato oggi nel corso del convegno dell’European economic association (Eea) e della Econometric society (Esem) presso la sede dell’universita’ Bocconi di Milano, ha messo in relazione i dati sul numero di immigrati e quelli sui reati commessi tra il 2003 e il 2006 e ha evidenziato che i due elementi non sono interconnessi anche se sono vicini. Attraverso l’uso di tecniche econometriche, i ricercatori hanno notato che i cittadini provenienti da altre nazionalita’ sono attirati da quei territori dove si trovano maggiori opportunita’ di lavoro, ossia le province. E proprio queste zone sono le stesse mete della delinquenza, attirata dalla ricchezza degli abitanti. ”Abbiamo notato – ha spiegato Paolo Buonanno – che, contrariamente alla percezione generale, in linea teorica non c’e’ stato un aumento diretto della criminalita’ in seguito alle ondate di immigrazione in nessuno dei reati che abbiamo preso in considerazione, ossia reati contro la persona, contro il patrimonio e traffico di droga”.