Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Sui fatti in Comune e in Piazza della Scala

Una nota del Naga

Quello che è successo ieri, prima all’interno del Consiglio Comunale e poi in Piazza della Scala, ci preoccupa sia per i fatti che per la loro rappresentazione.

Ieri, per la prima volta a Milano, c’è stato un blitz di esponenti neofascisti all’interno del Consiglio Comunale e dopo non ci sono stati scontri, tensioni, risse tra “antagonisti e fascisti“, ma lo stesso gruppo di una ventina di neofascisti che prima ha aggredito la delegazione di Nessuna Persona è Illegale (8 persone) nei corridoi del Comune dopo, all’esterno, si è trovato a contatto con il presidio che chiedeva il riconoscimento del diritto alla residenza (inteso proprio come diritto anagrafico) per tutti.

E neppure si può tacere che le forze dell’ordine hanno gestito l’ordine pubblico in modo surreale, all’apparenza più preoccupate di trovare una via di fuga per il “manipolo di prodi” che non di quanto accaduto.

La rappresentazione di due fazioni contrapposte, di estremismi speculari, riduce la gravità dei fatti e determina una rappresentazione appiattita, senza contenuti e distante dalla realtà. Pone sullo stesso piano i cittadini che erano in Piazza della Scala per un presidio pacifico e i “cittadini” neofascisti che si sono insinuati in Comune, a uno a uno, per compiere un atto violento che, si direbbe, inesorabilmente è sfociato in violenza fisica.

Ieri non si sono contrapposti due estremismi.

Il presidio in Piazza della Scala era stato organizzato dalla piattaforma Nessuna Persona è Illegale, composta da tante realtà, dall’Associazione Studi Giuridici Immigrazione al Centro Sociale Cantiere, dal Naga a Zona 8 Solidale e tantissimi altri, uniti da una comune lotta per l’affermazione dei diritti dei migranti e, quindi, di quelli di tutti.

Il presidio di ieri chiedeva al Comune di assegnare a tutti quelli che non ce l’hanno, cittadini italiani o migranti, la residenza anagrafica per poter godere dei diritti fondamentali. Certo un’alleanza di questo tipo, così eterogenea e che fa emergere le connessioni tra i diritti dei cittadini stranieri e quelli dei cittadini italiani non può che risultare insopportabile a fascisti e a razzisti, che ieri – va detto – la loro pur intollerabile parte l’hanno fatta.

La stampa in genere, invece, la sua parte non l’ha fatta: ha restituito la solita rappresentazione stereotipata – e falsa – degli scontri di piazza tra “antagonisti e fascisti“. Nessun contenuto, nessuna sfaccettatura, la solita gente che si picchia.

Al contrario, ieri di solito non c’è stato nulla.