Il Consolato Generale d’Italia in Valona aveva negato il visto per motivi di turismo a due cittadine albanesi che volevano visitare in Italia un cittadino straniero, rispettivamente fratello e figlio delle ricorrenti. Dopo due divieti di visto disposti dalla rappresentanza consolare italiana, nonostante le ricorrenti avessero correttamente ottemperato alle richieste dei requisiti in prima istanza e delle integrazioni in seguito per dirimere i dubbi del Consolato in merito alla richiesta, senza tuttavia provare l’assenza di tali requisito per il rilascio del visto, il Tribunale Amministrativo del Lazio, sezione I quarter, con la sentenza n. 8253 del 23 aprile 2010, ha accolto il ricorso , ricordando i principi enumerati dalla stessa Sezione nella Sentenza del 29 maggio 2009, n. 5354 circa il quadro normativo di riferimento rispetto al rilascio dei visti d’ingresso per motivi di turismo.
Apparendo dunque smentite in fatto le osservazioni del Consolato, il TAR ha annullato i provvedimenti impugnati per la parte riguardante il diniego dei visti, ma non ha accolto la richiesta di risarcimento del danno proposta, dal momento che, ancorché assolta la pregiudiziale amministrativa tramite il disposto annullamento degli atti, essa non era apparsa sufficientemente provata.
Tar Lazio – Accolto ricorso contro diniego di visto per turismo
Il Consolato Generale d’Italia in Valona deve rilasciare il visto per turismo ai familiari del cittadino straniero regolare in Italia che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa .
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