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Tassa sul permesso di soggiorno: il Consiglio di Stato posticipa la decisione

Si dovrà continuare a pagare l'importo ingiusto e sproporzionato

Ieri, come spesso accade in questo Paese quando si tratta di riconoscere dei diritti ai cittadini stranieri, il Consiglio di Stato ha scelto di posticipare la decisione mantenendo lo status quo. Questo significa che per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno si dovrà continuare a pagare una tassa da 80 a 200 euro a seconda della tipologia e durata del documento.

Nella stessa giornata in cui nelle principali città italiane si sono svolti dei flash mob per sollecitare la discussione della riforma sulla cittadinanza, il segnale che le istituzioni danno non è per nulla positivo.

Detto in modo molto più diretto, quando si tratta di far pagare tasse discriminatorie e molto onerose per i cittadini stranieri, il governo non ci pensa due volte a ricorrere al Consiglio di Stato e tentare di reintrodurre la tassa dopo che una sentenza del TAR nel maggio scorso ne aveva decretato la cancellazione. La stessa celerità e attenzione viene decisamente meno quando si tratta di discutere una legge ferma da oltre un anno che, seppur presentando molte criticità, perlomeno consentirebbe a un milione di giovani di origine straniera, ma italiani di fatto, di diventarlo anche per legge.

Ritornando, però, alla ingiusta e sproporzionata tassa sul permesso di soggiorno, occorrerà attendere ancora qualche settimana per sapere se l’Italia si allineerà alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue in materia 1 o continuerà a negare diritti e considerare cittadini di questo paese solo come contribuenti sui quali fare cassa.

  1. Anche il Tribunale di Milano ha dichiarato discriminatoria la tassa sul permesso: http://www.meltingpot.org/Tribunale-di-Milano-discriminatoria-la-tassa-sul-permesso.html